La stagione dell’Archivolto si farà: il teatro vive ancora

La stagione dell’Archivolto si farà: il teatro vive ancora

(...) dell’Archivolto e del suo futuro. Tanto per dire un dato, lo spettacolo su Giorgio Gaber di Neri Marcorè, nato, cresciuto e partito da Sampierdarena, ha vinto il premio per il maggior numero di biglietti staccati durante la stagione.
Insomma, non stiamo parlando di roba finta per prendere finanziamenti veri. Non stiamo parlando del Carlo Felice, a cui - come ha denunciato ieri il coordinatore regionale del Pdl Michele Scandroglio - il sindaco Marta Vincenzi sta pensando di dare un nuovo consiglio di amministrazione, riempiendo le conseguenti poltrone. Quando, invece, probabilmente, occorrerebbe prima pensare a riempire le poltrone del teatro. Quelle in sala, non quelle del Cda.
Invece, l’Archivolto. Da sempre, il Modena prima e la Sala Mercato poi, hanno dimostrato di saper portare a teatro il pubblico pagante. Non bastasse, a questo già importantissimo dato se ne somma un altro: il ruolo decisivo di un teatro come centro di aggregazione e baluardo anche di sicurezza in un quartiere a rischio come Sampierdarena. Le luci di piazzetta Modena su via Buranello sono qualcosa di più di un bell’elemento di arredo urbano. Sono qualcosa che ha un’importanza decisiva, qualcosa paragonabile alla striscia rossa sui maglioni dei carabinieri di quartiere. Qualcosa che, come gli agenti delle forze dell’ordine o gli alpini per strada, si percepiscono come amici.
E questi sono solo alcuni dei mille motivi per cui abbiamo sostenuto una battaglia per la vita del teatro nata da un appello di intellettuali, molti dei quali lontanissimi da me, poi trasformatasi in una difesa bipartisan in Parlamento (da Enrico Musso a Giorgio Bornacin anche i parlamentari di centrodestra hanno dato il loro appoggio) e quindi portata avanti da un gruppo di coraggiosi e appassionati spettatori degli spettacoli del Modena.
Una battaglia che non era per nulla scontata. Una battaglia - oggi possiamo dirlo, in attesa di ulteriori particolari - vinta. E l’annuncio della vittoria arriva nel modo più periferico, asettico e poco trionfalistico a disposizione, sul sito del teatro: il nuovo cartellone del teatro sarà presentato al pubblico, proprio al Modena, giovedì 24 settembre alle 18,30.
Tutto qui. Nessun’altra anticipazione, nessun’altra notizia. Ma già questa è una straordinaria indicazione. Perchè - senza il Modena - la città sarebbe più povera. È un teatro certo non di centrodestra e ieri sera ha ospitato Cofferati e Sepulveda? Verissimo. Ma è anche vero che è l’unico che ha dato la possibilità di portare in scena idee diverse dalle icone del politicamente corretto su Berlusconi e il berlusconismo. E posso dirlo tranquillamente, visto che l’attore in questione ero io, colui che aveva il ruolo (quasi sacro nel teatro) del contraddittore era il sottoscritto e ho difeso le mie idee con tutta la forza dialettica a mia disposizione, senza censure. Per Genova - dove non si è abituati alle voci diverse - una rivoluzione.


Per la cronaca, sono stato scritturato anche con regolare piccolo rimborso previsto per gli artisti protagonisti degli spettacoli e dei reading. Per la cronaca, sia l’Archivolto, sia io, ci abbiamo già pagato regolarmente le tasse. Altre due buone notizie. E l’ennesima prova di una battaglia giusta.

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