Ho sessant'anni e sono ormai troppo vecchia e sfiduciata, di tante cose. Ma se di anni ne avessi ancora venti andrei oggi stesso in Ucraina, sulle barricate, a combattere per la libertà. I giovani occidentali si uccidono con la droga, con l'alcol e con ogni genere di vizi. Evviva i ragazzi ucraini e quelli come loro che credono ancora nella libertà e che per la libertà muoiono.
San Donato Milanese (Milano)
Cara amica, lo spettacolo di giovani che ancora hanno degli ideali - nel caso ucraino l'ideale è l'Europa - e che si battono per realizzarli fa bene al cuore. Soprattutto se si raffrontano quei movimenti carichi di speranze e magari di illusioni al forsennato e vacuo teppismo di troppi manifestanti nostrani. Le piacerebbe essere a Kiev e scendere in piazza per qualcosa d'importante e di appassionante, e la capisco. Il viluppo ucraino è complicato, nello slancio dei generosi si sono inserite le tensioni tra le superpotenze, con un minaccioso rullare di tamburi di guerra. Fausto Biloslavo ha raccontato e racconta su queste pagine le luci e le ombre dell'insurrezione ucraina, e delle sue ripercussioni internazionali.
So che talvolta, assistendo alle degenerazioni di qualche «primavera», siamo tentati di rimpiangere - almeno per quanto concerne l'Africa - la brutale stabilità dei Mubarak e dei Gheddafi. Ma l'Ucraina è Europa, a centinaia di migliaia i suoi giovani hanno urlato il loro amore per l'Europa. E hanno vinto. Commuove ascoltarli.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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