la stanza di Mario CerviAlle urne meglio tutti insieme (anche se non appassionatamente)

Si chiamano elezioni europee, serviranno a scegliere i rappresentanti presso il Parlamento di quella che si dovrebbe chiamare Unione Europea, che di unito ha ben poco. Non sono mai state unificate cose banali come le spine della corrente elettrica o dei telefoni, facile che neanche i giorni di votazione siano gli stessi ovunque. Si inizia facendo votare inglesi e olandesi al giovedì per arrivare fino a domenica con il grosso delle nazioni europee, solo la Repubblica Ceca vota in due giorni. Per quale ragione l'Italia non ha potuto votare in due giorni come da tradizione? Qualora non fosse stato possibile usare il lunedì, allora sarebbe andato bene il week end. A questo livello di unità si arriverà anche in Italia quando a ogni regione verrà concessa la facoltà di scegliere il giorno che più le aggrada per la consultazione che porterà a scegliere deputati e senatori. Friuli-Venezia Giulia e Sicilia potranno votare a distanza anche di 15 giorni l'una dall'altra.
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Caro Lantanidi, non mi spiace per niente il fatto che nelle «europee» gli italiani votino in un solo giorno, oggi. La tradizione delle elezioni in un solo giorno appartiene alla schiacciante maggioranza degli Stati democratici. Lei cita l'eccezione della Repubblica ceca. Mi sembra positivo che noi ci siamo invece attenuti, nell'occasione, alla regola rispettata da tutti o da quasi tutti. Ho sempre giudicato costosa e perditempo la votazione in due giorni, fortemente voluta dai partiti per combattere l'assenteismo. Lo si combatte non allungando le ore di votazione, ma offrendo all'elettorato l'esempio d'una classe politica per la quale valga la pena di scomodarsi, andando alle urne. Mi lascia perplesso la sua idea dell'elezione regionale, e non nazionale, di deputati e senatori. Non sono un esperto di procedure parlamentari, e il mio parere conta poco. Perciò mi limito a osservare che nei Paesi avanzati e democratici il rinnovo del Parlamento avviene contemporaneamente, su scala nazionale. E a Downing Street il leader del partito sconfitto, se era al potere, sloggia, ha lo sfratto immediato.

Le «europee», beninteso, sono altra cosa. Il che spiega anche alcune diversità nelle date per la chiamata alle urne. Secondo me il criterio ottimale resta: un giorno solo e contemporaneamente nel Paese o nei Paesi interessati.

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