Il democratico sindaco di Roma Ignazio Marino si lamenta del suo misero stipendio; ma prima di farsi eleggere non lo sapeva che avrebbe guadagnato cosi poco? E comunque potrebbe sempre dimettersi e lasciare spazio a qualcuno che si accontenti di quei quattromila e cinquecento euro mensili.
Chieti
Caro Esposito, non so dove e quando Ignazio Marino si sia lagnato delle sua retribuzione come sindaco di Roma. Comunque e dovunque l'abbia fatto, il suo lamento è stato un'offesa ai molti milioni d'italiani che 4500 euro al mese se li sognano. Conosco gli impegni del sindaco d'una metropoli: che quegli impegni, osserva giustamente lei, se li è fortemente voluti in auto blu o a piedi o in bicicletta. Sì, la paga del sindaco può apparire molto sparagnina. Ma non lì sta lo scandalo. Lo scandalo sta negli emolumenti che la prodiga Italia garantisce ai parlamentari e ai mandarini dell'alta burocrazia. Sappiamo tutti che un europarlamentare s'è assicurata una lucrosa sinecura e che un sindaco importante lavora a tempo pieno. Questo va corretto non alzando i compensi dei sindaci ma riducendo alla metà - meglio ancora a un terzo - le buste paga circolanti nel Palazzo.
Marino accetti gli onori e gli oneri d'una carica perseguita con ogni mezzo. Semmai il suo modesto compenso valga come riferimento per deputati,senatori,europarlamentari, bonzi ministeriali. Tutti come Marino, che bellezza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.