Ho appena finito di assistere in televisione al film del 1962 10 italiani per ogni tedesco e sono rimasto sconvolto, anche se conoscevo perfettamente i fatti dolorosi delle Fosse Ardeatine, dalla brutalità e dalla malvagità mostrate dai tedeschi nell'eseguire questa strage. Mi sono domandato con che coraggio il popolo tedesco, costituito dai figli di quei massacratori, possa oggi esercitare una violenza continua sul resto d'Europa, che sta distruggendo ogni barlume di futuro. Sembrerebbe che sconfitti dalla storia per i loro comportamenti brutali, vogliono ora prendersi la rivincita con la loro potenza economica. Mi scusi per questo sfogo a sangue caldo.
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Caro Inglieri, l'orrore delle Fosse Ardeatine ci sconvolge ancora. Non basta, ad attenuarlo, il fatto che si sia trattato d'una rappresaglia per l'attentato di via Rasella alle truppe tedesche (ma ci fu anche qualche vittima italiana). E nemmeno basta ad attenuarlo il fatto che anche le forze d'occupazione italiane nei Balcani abbiano proceduto -seppure su scala complessivamente molto minore- ad analoghe rappresaglie.
Sono tuttavia del parere che i vinti della Seconda guerra mondiale, avendo espiato le loro colpe, non debbano sedere in eterno sul banco degli imputati. Un criterio, questo, che piaceva al colonnello Gheddafi: instancabile nel rinfacciare all'Italia le vere o presunte malefatte della colonizzazione libica. Ma un criterio che per fortuna rimane estraneo ai rapporti dell'Italia con la Grecia aggredita. So che il popolo tedesco inneggiò a Hitler così come il popolo italiano inneggiò a Mussolini. Fatti remoti che meritano in sede storica d'essere ancora studiati, ma che in sede politica sono archiviati. Non credo che Angela Merkel sia motivata, nella sua azione attuale, da una voglia di rivincita. Si comporta con egoismo e grettezza per alimentare i successi economici del suo Paese, non per postume ambizioni nibelungiche.
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