la stanza di Mario CerviLa Resistenza non va santificata ma ebbe i suoi meriti e i suoi eroi

Abbiamo dovuto ascoltare i soliti e triti riti di commemorazione della resistenza. Tra questi, il più sconvolgente è stato il commento di Napolitano che ha criticato la faziosa denigrazione che spesso ne viene fatta. Bene, mi sembra che sia ormai ampiamente acquisito che: 1) La liberazione non è stata realizzata dai partigiani ma dalle forze alleate; 2) I partigiani rossi si sono serviti della resistenza per cercare di portare l'Italia sotto la feroce dittatura comunista nell'ambito della cortina di ferro; 3) In questo contesto sono stati trucidati decine di migliaia di innocenti che non meritano di essere ricordati per non offuscare o sminuire il mito della resistenza. A questo punto ho un dubbio: non sarà per caso faziosa la celebrazione che, da comunista, Napolitano fa della resistenza? Che si dica una volta per tutte la verità.

e-mail

Caro Mantini, c'è differenza tra il ridimensionare la Resistenza e il ridurla a un'operazione sanguinaria e quasi delinquenziale. Per decenni ho anch'io deplorato l'enfatizzazione data al ruolo militare - in effetti irrilevante - della Resistenza. Per decenni ho anch'io insistito sul fatto che una certa Resistenza non volesse un'Italia libera, ma la volesse asservita ad una dittatura comunista dopo la dittatura nazifascista. Non facciamo però di queste considerazioni un negazionismo settario. Tanti fra i morti nella lotta al nazismo e all'ultimo fascismo erano motivati da grandi ideali di libertà. Non bisogna confondere i truci assassini di certe formazioni con gli intrepidi che rischiarono la vita, con i caduti che la persero. Tra loro molti della sinistra ma anche monarchici come Edgardo Sogno e democristiani come i partigiani agli ordini di Enrico Mattei.

Il disprezzo per chi disse no ai nazisti coinvolge anche i militari italiani - centinaia di migliaia - che preferirono il campo di concentramento al collaborazionismo. Tutto questo è, per usare la sua espressione, ampiamente acquisito. Al bando - sono d'accordissimo - le fanfare della retorica: non il dovere di commemorare e onorare chi ha avuto coraggio, e l'ha pagato col sangue.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica