Non condivido affatto il concetto espresso da don Piero Corsi per cui il femminicidio è colpa delle vittime che vanno in giro in abiti succinti, quindi invita le donne a vestirsi in modo da non lasciare intravedere le loro forme provocanti per non suscitare, in certi uomini, l'istinto primordiale. Credo che le ragioni di questi orrendi delitti siano da ricercare in altre cause e che l'uscita di don Corsi sia oltretutto pericolosa e ci rimanda ad altre culture, altre religioni. Quando le donne non useranno più la minigonna e non useranno più le scollature provocanti ma continueranno a essere stuprate e uccise, i preti come don Piero Corsi diranno: «Non basta più l'abito casto, ci vuole il burqa».
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Caro Pibiri, nessuna persona di buon senso può sostenere che la responsabilità del femminicidio ricada sulle vittime. Non escludo che i succinti abiti estivi possano scatenare istinti selvaggi e primordiali nei cavernicoli - italiani e stranieri - che circolano per le nostre strade. Ma in soverchiante maggioranza le donne fatte oggetto di violenza non sono né procaci vallette televisive né fatalone conturbanti. Sono casalinghe e ragazze qualsiasi la cui grave colpa, il più delle volte, sta nell'aver voluto troncare un legame divenuto insopportabile. Don Corsi ha invitato le donne a un esame di coscienza, io inviterei lui a farlo (pare anzi che già lo faccia essendosi preso un periodo di riposo). Lei dice che l'iniziativa di don Corsi ci rimanda ad altre culture e ad altre religioni. Sulle altre culture sono d'accordo, nessuna moderna collettività occidentale ha del rapporto tra uomo e donna la concezione arcaica e oppressiva della sharia musulmana e dei Paesi che a essa si attengono. Ma nella Chiesa cattolica il maschilismo non è mai mancato. Lasciamo stare le orrende cacce alle streghe. San Paolo prescriveva che, per non scandalizzare la gente, le donne rimanessero sottomesse ai mariti. Mi pare di ricordare che ci sia voluto un concilio per ammettere che le donne hanno un'anima. Una certa moralità bigotta e anacronistica ha visto nelle donne uno strumento di dannazione e di perdizione.
Questo filone ha sempre accompagnato la storia della Chiesa, fino allo scatto d'ira di Oscar Luigi Scalfaro per il bolero scollato d'una signora, fino alla calzamaglia delle ballerine televisive, fino al parroco di Lerici e al blog Pontifex cui ideologicamente si abbevera.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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