la stanza di Mario CerviPiù che il giorno della lentezza, ci serve il giorno della puntualità

Strappa un sorriso l'idea di istituire la Giornata mondiale della Lentezza, quest'anno prevista per il 13 maggio. Lo scopo sarebbe quello di contrastare i ritmi sempre più frenetici e di riflettere sulle conseguenze di uno stile di vita sempre più veloce. A questa frenesia, che tanto sarebbe piaciuta ai Futuristi, e sicuramente è gradita al premier Renzi, fa da contraltare la lentezza esasperante di molti aspetti della vita quotidiana: la corrispondenza recapitata quando non ha più senso riceverla, i treni dei pendolari che viaggiano con ritardi da diligenze, processi celebrati quando gli imputati sono passati a miglior vita, infrastrutture realizzate quando ormai si rivelano inadeguate... A quando la Giornata della Puntualità?
Monfalcone

Caro Luglio, lei mi fa sapere che è appena passata la «giornata della lentezza». In verità non mi sono accorto di questa celebrazione né ho risolto il dilemma sulla sua utilità o inutilità. Il problema dei ritmi frenetici che la modernità impone, e che contrastano con i ritardi e i disagi di molti aspetti della vita quotidiana, sicuramente esiste. Non mi pare che l'umanità d'oggi faccia del suo meglio per liberarsi dall'incalzante voglia di muoversi e agitarsi con rapidità, anche se non sempre, o raramente, con sensatezza. Una giornata della lentezza può avere di sicuro un suo rilevante significato, nella società attuale. Non lo aveva quando il riposo era soltanto domenicale e il sabato inglese per metà libero - poi ribattezzato sabato fascista - fu considerato una conquista epocale. Semmai la lentezza, in quei tempi lontani, era una difesa contro orari disumani. Anche ora si chiede lavoro più che relax, c'è una lentezza imposta dalla crisi economica che non ha niente di positivo. Allo stesso modo non ha niente di positivo la stanca regola del rinvio vigente in molte strutture burocratiche. Ci siamo abituati a fare le cose in fretta, disponiamo di mezzi straordinari per riuscirci, Siamo ormai più veloci che operosi, troppe volte siamo di una alacrità eccezionale nel volere il superfluo. Probabilmente è bene che ci diamo una calmata. Quanto a chi ci governa, ignoro se sia preferibile un'accelerata o una calmata. Apprezzo abbastanza la politica con il turbo di Renzi.

Per una folta schiera di politici non ho dubbi. Meglio che non facciano niente, il danno sarà minore. Quanto a una «giornata della puntualità» sono a favore. Essendo puntuale, ho passato la vita ad aspettare i ritardatari.

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