la stanza di Mario CerviReddito di cittadinanza, proposta affascinante. Per i fannulloni

Il signor Fassina boccia la proposta di istituire il reddito di cittadinanza. Forse dimentica che l'Italia si basa in gran parte sul reddito da cittadinanza, che una larga fetta della popolazione conta su quello per la propria sopravvivenza. È dipendente da reddito di cittadinanza chi è andato in pensione a 35 anni e tutti i titolari di pensioni che non hanno mai pagato, lo percepiscono buona parte dei dipendenti pubblici che sono riusciti a imboscarsi in posti dove non vi è controllo sul lavoro svolto, e spesso neppure sull'effettiva presenza sul luogo di lavoro. Sono redditi (d'oro) da cittadinanza le varie poltrone in consigli di amministrazione che si riuniscono un paio di volte l'anno e che vengono date a tutti i politici trombati e burocrati tanto alti quanto inutili. Infine hanno diritto al reddito di cittadinanza in molte città rom e rifugiati extracomunitari di ogni sorta che arrivano a costarci anche 100 euro al giorno. Gli unici esentati, guarda caso, sono gli italiani che se la passano veramente male. Si tratta del giudizio di un Fassina che secondo Wikipedia si è laureato in quella Bocconi che in Rete molti chiedono che venga chiusa, che ha fatto parte di quel fondo monetario internazionale che in molti iniziano a non tollerare più. Da prendere con le dovute molle quindi.
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Caro Carpusi Visombala, le tesi economiche di Stefano Fassina mi convincono di rado, diciamo pure che non mi convincono quasi mai. Ma la sua presa di posizione contro la proposta grillina del reddito di cittadinanza mi sembra del tutto ragionevole. L'idea di assicurare una sorta di stipendio - 600 euro al mese, ma Casaleggio, il guru del Movimento 5 Stelle, vorrebbe che fossero 1000 - ai 9 milioni d'italiani che hanno difficoltà economiche appartiene all'infinito catalogo delle utopie dissennate. Naturalmente Grillo e i suoi hanno pronta la copertura per questa immane elemosina. La si dovrebbe trovare, la copertura, nell'Imu sui beni della Chiesa, nel taglio alle pensioni d'oro e a ogni spesa militare, nel gioco d'azzardo. Chi ha fatto seriamente i conti è arrivato alla conclusione che la «riforma» costerebbe sui 40 miliardi, e che i gettiti ipotecati varrebbero, a mettercela tutta, 4 miliardi, un decimo. «Superballe» ha ironizzato Fassina. Lo penso anch'io. Lei, caro Carpusi Visombala, allinea una serie di «redditi di cittadinanza» arbitrari e parassitari che svenano l'Italia e che in realtà sono abusi o privilegi o inefficenze della gestione pubblica. Sono anch'io per la cancellazione o riduzione di tanti sperperi, spesso dissimulati dall'etichetta «sociale».

Ma si tratta di eliminare le dilapidazioni, non di aggiungerne un'altra gigantesca e demagogica a quelle già esistenti. È affascinante la proposta che tutti siano pagati senza far nulla. Affascinante per i fannulloni. Meno affascinante per chi - la maggioranza - la sua busta paga se la suda.

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