Stasera gara mondiale a Roma

RomaLe loro acrobazie sono una sfida alle leggi della fisica. Ma non chiamateli matti né tanto meno circensi della moto, semplicemente sono dei top-gun dotati di fantasia, tecnica e massima concentrazione. Perché per fare salti, whip, lazy flip (capriole ben lontane dal suolo), tsunami e superman indian (i nomi strambi delle prodezze in aria), oltre al diabolico kiss of death - il bacio della morte, una verticale sulla moto con il pilota che si allunga per baciare il parafango - serve un grande allenamento.
I 12 rider del Red Bull X-Fighters, il campionato del mondo del freestyle di motocross, «invaderanno» stasera il prato dello stadio Olimpico di Roma. Coperto per l’occasione da 9.000 metri cubi di sabbia e da 12 rampe di salto mozzafiato. «Se vuoi conquistare l’immortalità, l’X-Fighters è sicuramente quello che fa per te», ricorda sempre lo statunitense di Phoenix Nate Adams, il re della competizione - il «Distruttore» ha vinto 4 tour - che solo l’anno scorso ha offerto a 170mila spettatori live ben 770 salti, 524 flip, volando in cielo per 17 chilometri. Regalando emozioni tra le Piramidi d’Egitto, la Piazza Rossa di Mosca e la Plaza de Toros di Madrid.
Tutto nasce nel 2001, quando alcuni dei migliori rider della Fmx si radunano nell’arena di Valencia. L’idea della corrida è al centro del progetto, tanto che l’anno dopo si approda a Madrid e nel 2005 alla Plaza de Toros di Città del Messico. Nel 2007 debutta il World Tour, che porta i rider anche negli States e, quest’anno, nei suggestivi scenari del Jumeirah Beach di Dubai e delle cascate di Corumba in Brasile. Location da grande show. Perché non conta essere veloci sulle due ruote, ma volare in aria e in quei pochi secondi di gravità fare di tutto in una serie di duelli stile gladiatore: dal doppio giro della morte, senza mani, senza piedi, di lato o in verticale.
E c’è una giuria di 5 persone, tra cui l’italiano Alvaro Dal Farra, leggenda italiana della Fmx. «Si valuta lo stile, le variazioni delle figure, l’esecuzione, l’uso del tracciato e l’energia, la categoria quest’ultima che caratterizza il Red Bull X-Fighters e che riguarda l’eccitazione del pubblico durante la prova e il grado di rischio mostrato - racconta Dal Farra -. I giudici e i rider collaborano tra di loro: dopo le prestazioni, spieghiamo ai piloti le nostre scelte e diamo consigli per migliorare».
Il funambolismo dei rider approda così allo stadio Olimpico - ci saranno 50mila spettatori - dopo che il Flaminio, nella tappa romana dell’ottobre scorso, era risultato poco capiente. Lì vinse lo spagnolo Dany Torres, uno dei piloti più spettacolari con il suo mix di tecnica e trick mozzafiato. Stasera, tra luci, musica e tanti rombi delle moto, cercherà di insidiare il favorito Adams, insieme all’australiano Robbie Madison - uno che nel giorno del matrimonio è volato sopra 77 sculture di metallo, ma che ha anche superato con un salto incredibile in sella alla sua Yamaha YZ 250 il Canale di Corinto in Grecia (largo 40 metri) - e al norvegese-spagnolo Andrè Villa, una vita passata tra sci acrobatico e sciagurati infortuni.
Tra i big anche il bolognese Max Bianconcini: salta con una Ktm SX 250, lo chiamano «Original Gangster» e corre sulle moto da cross dall’età di 3 anni. «Con il freestyle cominciai quasi per gioco in Belgio - ha detto «Bianco» -. Saltare su questa roba di ferro mi faceva quasi paura, poi all’adrenalina e alla tensione si è aggiunto il divertimento. Il Red Bull X-Fighters è l’avvenimento punta di diamante del movimento, per me essere fra i migliori 12 è già un grosso risultato.

Il Run (la corsa) si prepara così: dopo le prove si tenta di capire le scelte dei giudici, prendendo appunti. Poi si segna sul manubrio la propria «scaletta» che comunque è già ben memorizzata in testa». Perché i presunti «pazzi» della Fmx la testa ce l’hanno eccome. E vogliono fare spettacolo.

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