Fuggiva da Crandon, dove in una casa aveva lasciato cinque cadaveri. Qualcuno parla di sei. Tutti ragazzi: hanno tra i sedici e i 21 anni. In quella casa erano in una decina in tutto, forse c’era una festa. L’assassino è entrato e ha aperto il fuoco: spari nella notte, spari nel buio. Poi è uscito per scappare.
Il killer, secondo le prime informazioni, era il vice-sceriffo della città. «È una situazione tragica», ha detto Tom Vollmar, il supervisore della contea di Forest, nel nord dello stato. Il quartiere del paesino di Crandon, dove è avvenuta la strage, è stato bloccato dalle autorità. Il ricercato è stato subito considerato «molto pericoloso», secondo quello che hanno riferito le tv locali.
Non è chiaro quanti ragazzi siano rimasti feriti: «È una vicenda che ha toccato quasi ogni famiglia della nostra comunità», ha detto Vollmar. Ancora da chiarire le ragioni della sparatoria: «Nessuno si aspettava niente del genere», ha detto Vollmar. Crandon ha circa 2000 abitanti e si trova in una regione boscosa famosa per la caccia e la pesca. Mai problemi, mai storie così. È sempre così: un giorno un pezzo d’America si sveglia e scopre di aver perso la testa. Una pistola e sempre troppe bare da riempire. Solo nell’ultimo anno i casi sono stati tanti. Troppi. A giugno, sempre nel Wisconsin, altre sei persone uccise in una tragedia della follia avvenuta in una cittadina turistica. A maggio, tre vittime in una chiesa di Moscow, in Idaho. Poi ancora altri due morti in un centro commerciale di Kansas City in Missouri. Poi ancora le università: un morto in California, dici feriti nel Delaware e soprattutto 33 morti in Virginia, nella doppia sparatoria nel campus del Virginia Tech. La più grave strage della storia americana.