"Lo Stato Islamico usa armi chimiche"

Secondo fonti statunitensi, l'Isis starebbe usando "gas mo in Siria ed Irak

"Lo Stato Islamico usa armi chimiche"

L’allarme arriva direttamente dagli Stati Uniti. Secondo un funzionario del governo americano - che ha rilasciato un’intervista in forma anonima alla Bbc - i miliziani dello Stato Islamico sarebbero in possesso di armi chimiche e le avrebbero usate già in quattro differenti occasioni in Siria ed in Irak.

Le milizie dell’Isis, spiega la fonte di Washington, utilizzerebbero l’iprite, più conosciuto con il nome di “gas mostarda”. L’intelligence americana sostiene che queste armi non siano state comprate dai terroristi delle bandiere nere da qualche potenza estera, ma che siano autoprodotte da una cellula specifica dell’organizzazione. “Pensiamo – ha detto il funzionario alla Bbc - che abbiano attivato una piccola cellula per le armi chimiche”. Una cellula che starebbe lavorando per potenziarne l’efficacia.

Il “gas mostarda” sarebbe stato aggiunto agli ordigni tradizionali - come proiettili di mortaio - e emanato in forma polverosa “in almeno quattro distinte occasioni, sia in Siria che in Irak”. Quando gli ordigni esplodono, le persone che sono esposte al gas, vengono riempite di bolle e vesciche.

Il governo statunitense, sempre secondo quanto riferisce il funzionario, ha aperto un’indagine sull’uso di queste armi anche grazie ai report dei miliziani curdi che denunciano da mesi l’uso di agenti chimici da parte degli uomini del Califfo. Anche la stessa Bbc ha affermato che una propria troupe avrebbe le prove dell’uso dei gas chimici da parte dell’Isis alla frontiera fra Turchia e Siria.

Nell’agosto scorso Alistair Baskey - portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca - ha detto che “gli Stati Uniti stanno prendendo le accuse dei miliziani curdi molto seriamente”.

E ha aggiunto: “Ricordiamo che qualsiasi uso di prodotti chimici o materiale biologico come arma è completamente in contrasto con gli standard e le norme internazionali”.

Nel giugno del 2014, in seguito all’accordo voluto con forza dalle Nazioni Unite, il governo di Damasco ha consegnato oltre mille tonnellate di agenti tossici e materiale chimico.

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