Salvo Mazzolini
da Berlino
Sono le 23 e 30 di venerdì. Le strade del «Regierungsviertel», il quartiere governativo dove si trovano la Cancelleria, il Reichstag e gran parte dei ministeri, sono stracolme di gente. È la folla che ritorna dai festeggiamenti per l'inaugurazione della nuova stazione ferroviaria di Berlino, la più grande, la più moderna e spettacolare d'Europa, capace di accogliere in un giorno 300mila passeggeri e millecento treni, orgoglio della tecnologia tedesca, fiore all'occhiello della capitale che rinasce dopo la fine della divisione.
Un avvenimento celebrato alla grande con cerimonie ufficiali, fuochi d'artificio, feste popolari. Nell'aria c'è ancora un clima di eccitazione. Per strada la gente canta, balla, scherza. Improvvisamente la festa si trasforma in tragedia. Nella Wilhelmstrasse, uno dei punti più affollati, a due passi dal Reichstag e dalla Porta di Brandeburgo, un ragazzo urla frasi incomprensibili, tira fuori dal giubbotto un lungo coltello e incomincia a colpire i passanti come un indemoniato. Chi viene colpito alla schiena, chi al viso, chi alla pancia. In pochi secondi la strada diventa un inferno, urla, scene di panico, macchie di sangue per terra. Chi può scappa ma non tutti ci riescono perché in quel punto la Wilhelmstrasse è stretta e la gente è tanta. A causa della folla e del caos, ambulanze e polizia arrivano solo venti minuti dopo.
Per fortuna non ci sono morti. Ma sull'asfalto, in un lago di sangue, ci sono 28 feriti colpiti dal coltello del pazzo, di cui sei in condizioni gravissime. L'indomani si verrà a sapere che uno dei feriti è affetto di Aids, quindi c'è il pericolo che attraverso il coltello il virus sia stato trasmesso anche ad altre persone colpite. Quando la polizia arriva il ragazzo è riuscito a dileguarsi ma poco dopo, in una strada adiacente, una guardia, donna, di un servizio di vigilanza privato lo blocca: è un ragazzo di 16 anni, in stato di ubriachezza, con precedenti penali per atti di violenza contro i compagni di scuola. Interrogato dal giudice il giorno dopo, dice di non ricordare nulla.
L'ipotesi più probabile è che si tratti di uno squilibrato. Insomma un'ennesima tragedia della follia di cui le cronache sono piene. Che però in Germania ha provocato un brivido, un'ondata di insicurezza generale. Intanto per il luogo dove la tragedia è avvenuta: il «Regierungsviertel» è una delle aree più protette del Paese. Inoltre perché la tragedia è avvenuta a pochi giorni dai mondiali di calcio quando le città tedesche saranno piene di gente eccitata e festante come era la Wilhelmstrasse nella notte tra venerdì e sabato.
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