Non è un refuso, avete letto bene. Oggi vogliamo rendere onore a Stefano Francesca, formalmente consulente per la Comunicazione di Marta Vincenzi e della sua giunta, ma in realtà sindaco di Genova. O, quantomeno, sindaco-bis.
Non è uno scherzo, ma una semplicissima constatazione. Oggettivamente, non si può non riconoscere che la giunta di Marta Vincenzi ha fatto in due mesi più di quanto abbiano fatto i suoi predecessori in cinque anni. Basterebbe la visita del sindaco nelle case popolari di Prà o il suo quotidiano viaggio serale in metropolitana da De Ferrari a Certosa - che non sembravano le preoccupazioni principali dellamministrazione Pericu - o lo sforzo per tentare risolvere i problemi segnalati dalla stampa, Giornale compreso, per far parlare, davvero, di «discontinuità» o di «nuova stagione». Certo, poi, i problemi creati da decenni di giunte monocromatiche non sono scomparsi in un secondo e Genova è ancora ben lontano dallidea di una metropoli europea. Ma, da Marta, sinceramente non si poteva pretendere di più in due mesi.
E in tutto questo che centra Francesca? Centra, perchè è lui il sindaco-bis. Perchè, gratta-gratta, di tutte le mille cose annunciate da Marta - tornata davvero Super, almeno come esternatrice - sono pochissime quelle già trasformate in delibere e messe nero su bianco dallamministrazione. E tutto il resto è annuncio.
E qui arriva SuperFrancesca: cè un problema? Cè unidea? Cè il sole? Piove? Nessuna paura. Prima ancora che la giunta abbia tempo di riunirsi e il consiglio comunale anche solo di convocarsi, già lui ha organizzato una apposita conferenza stampa, in cui Marta ha già affrontato diversi temi dello scibile umano. Certo, il rischio è quello di unamministrazione basata sulleffetto annuncio.
Fin qui, è stato il turno di Stefano Francesca per comunicare. Ora aspettiamo la sua collega Marta Vincenzi. Per governare.
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