
Non si perdeva mai una vendemmia Luigi Einaudi, nemmeno negli anni dell’immediato dopoguerra in cui fu governatore della Banca d’Italia, vicepresidente del consiglio, ministro, secondo presidente della Repubblica (il primo “definitivo” dopo il provvisorio Enrico De Nicola) e poi senatore a vita. Non si perdeva mai una vendemmia nelle sue adorate vigne delle Langhe che oggi producono circa 350mila bottiglie sotto il marchio dell’azienda che reca il suo nome, Poderi Luigi Einaudi, e che è condotta oggi da Matteo Sardagna, figlio di Paola, a sua volta, figlia di Roberto, secondogenito di Luigi. Quattro generazioni, oltre un secolo di legame con il territorio e con la vita culturale e imprenditoriale delle Langhe, e di eccellenti vini.
Poderi Luigi Einaudi è oggi un brand riconosciuto nel mondo, al contempo legato alla sua storia e aperto alle sfide della globalizzazione. Si estende per 150 ettari nei comuni di Dogliani, Neive, Monforte d’Alba, Verduno e Barolo, la metà dei quali vitati. L’enologo, il croato Zvonimir Jurkovic, crede in un approccio rispettoso e minimale alla viticoltura e lascia volentieri che il vino esprima sé stesso in totale armonia con il territorio. “Meno li violenti, più i vini sono equilibrati e armonici”, ama dire, lasciando poco spazio a forzature o interventi invasivi in vigna e in cantina. Poderi Luigi Einaudi vanta la certificazione SQNPI per la gestione sostenibile della campagna e ha scelto un metodo produttivo consapevole e sostenibile, che eviti l’impoverimento dei terreni e l’accumulo di metalli. Le tecniche agronomiche prevedono l’utilizzo del sovescio nei filari per integrare la concimazione e migliorare la fertilità del suolo. Poderi Luigi Einaudi fa parte del Distretto di attenzione biologica del Cannubi (non certificato), con il quale condivide pratiche virtuose orientate alla tutela dell’ambiente e alla valorizzazione della qualità. Inoltre l’azienda investe costantemente in innovazione e soluzioni eco-sostenibili per garantire qualità, efficienza e rispetto dell’ambiente. Anche a nuova cantina, i cui lavori di ampliamento sono in via di completamento, vanta soluzioni architettoniche che riducono le necessità energetiche.
Di recente ho avuto la possibilità di degustare due etichette dell’azienda. La prima è stata il Verduno Pelaverga Doc nell’annata …., prodotto da uve coltivate all’incirca a 300 metri sul livello del mare nel comune di Verduno e che è un vino molto particolare, dal colore rosso rubino e con sentori tipici floreali, di fragola e di spezie come il pepe bianco, elegante ma anche di un certo corpo. In bocca mostra un piacevole equilibrio tra freschezza e tannini non troppo astringenti. La produzione annua è di circa 4mila bottiglie.
La seconda etichetta da me degustata è il Barolo Docg Ludo, nell’annata 2020, vendemmiata e metà ottobre e imbottigliata nel maggio 2023. Il Ludo è un vino ottenuto dal Nebbiolo coltivato nelle particelle più giovani, che prende il nome proprio dall’abitudine della famiglia di giocare son i vari appezzamenti. Un vino della gradazione di 14,5, che ha strappato commenti ammirati a molti critici e recensori delle guide. Ha colore rosso granato che con il tempo assume unghie aranciate, ha un naso di grande impatto, di frutta e spezie, corpo muscoloso, statuario, che finisce con affascinanti note di terram di catrame e di spezie.
Poderi Luigi Einaudi produce anche, tra i rossi, un Dogliani Docg, il Dogliani Superiore Docg Madonna delle Grazie Vigna Tecc, il Langhe Doc Barbera, il Langhe Doc Nebbiolo, il Barbaresco Docg Bric Micca, il Barolo Docg Terlo Vigna Costa Grimaldi, il Barolo Docg Monvigliero, il Barolo Docg Cannubi, il Barolo Docg Bussia, il Barolo Docg Villero, il Langhe Doc Luigi Einaudi.
Poi ci sono i bianchi Roero Arneis Docg e Langhe Doc Meira, il Langhe Doc Rosato Martius, il Moscato d’Asti Docg, il Barolo Chinato e alcune tipologie di grappe.Poderi Luigi Einaudi ha anche un relais nelle campagne di Dogliani, ricavato da un’antica dimora di campagna che racchiude il senso dell’ospitalità e l’anima stessa dell’azienda.