
Sono i tabulati telefonici i protagonisti di queste ore nella nuova inchiesta sull'omicidio di Chiara Poggi a Garlasco per cui è indagato Andrea Sempio in concorso con Alberto Stasi, fidanzato di Chiara, che sta scontando una pena definitiva per l'omicidio. Sotto osservazione in particolare quattro telefonate senza un nome che sono arrivate al telefono della 26enne nel giorno della sua morte, il 13 agosto 2007. Sul Nokia di Chiara i tecnici informatici Roberto Porta e Daniele Occhetti, nella perizia disposta dal giudice Stefano Vitelli nel primo processo, trovarono traccia di due squilli alle 9,44 e 10,17 con cui Stasi le dava il buongiorno ma ai quali Chiara non rispose. Poi furono registrate altre quattro telefonate anonime alle 11,38, 12,46, 13,27 e 13,30. Non ce ne sono altre simili nei mesi precedenti e non sono, come si era pensato inizialmente, di una agenzia di viaggi di Milano che quel giorno era chiusa. Gli inquirenti ritengono che quelle quattro telefonate «mancate» possano nascondere elementi importanti nella nuova indagine.
Va detto che nella sentenza con cui il gup del tribunale di Vigevano Stefano Vitelli assolse in primo grado Alberto Stasi dall'accusa di aver ucciso Chiara si dava credito a un'operazione «probabilistica» effettuata dai periti secondo le quali le quattro chiamate anonime sarebbero partite dall'utenza fissa di Stasi. L'analisi si basava sulla frequenza con cui utenze anonime avevano contattato o erano state contattate da Chiara nei sei mesi precedenti all'omicidio ed erano state estratte 40 utenze «rispetto alle quali - scrivevano i periti - la funzionalità di disabilitazione permanente della visualizzazione del numero chiamante è risultata presente solo per l'utenza fissa relativa all'abitazione di Stasi Alberto e per l'utenza fissa relativa ad un'agenzia di viaggi che però risultava non operativa il giorno 13 agosto 2007 a causa della chiusura estiva».
Telefonate presenti ma anche telefonate mancanti, come quella che Stefania Cappa, cugina di Chiara, ha messo a verbale di avere effettuato il 12 agosto chiamando sul telefono fisso della casa di Garlasco. Telefonata però che non risulta nei tabulati. All'esame c'è anche il traffico telefonico di Andrea Sempio e degli scambi con gli amici Roberto Freddi e Mattia Capra di quel giorno, scambi fra telefonate e sms su cui gli inquirenti hanno deciso di fare approfondimenti sequestrando i vecchi telefoni.
E ieri TgCom 24 ha intervistato i genitori di Chiara Poggi in esclusiva. Il papà ha mostrato la borsetta di Chiara precisando che «non è mai stata rubata.
Meglio chiarire subito: non conteneva nessun segreto che qualche giornalista ha messo in dubbio». E poi una frase amara: «Le cose che si dicono lasciano il tempo che trovano. Ormai a Garlasco vengono fuori più testimoni che abitanti».