"Da Sting a Caparezza canto il mio mondo per portarlo nel vostro"

L'artista pubblica il nuovo disco e si prepara al tour negli stadi: "Era ora dopo tanti rinvii"

"Da Sting a Caparezza canto il mio mondo per portarlo nel vostro"

Il bello di Tiziano Ferro è che parla lentamente, scandisce le parole, le ragiona. Fa così anche quando scrive canzoni: «Sono uno scrittore impulsivo ma mi do tempo per poi mettere tutto in ordine». Venerdì 11 esce il suo personale «saliscendi», ossia il nuovo disco che si intitola Il mondo è nostro ed è l'asso che lui cala sul tavolo del futuro. Un disco pieno delle cose giuste. Le collaborazioni: con thasup eroe della nuova leva cantautorale, con l'eroe della vecchia generazione (Roberto Vecchioni), con il battitore libero Caparezza, con l'eterno Sting, con la sorpresa Ambra Angiolini e chi l'avrebbe detto. «Un disco stracolmo di diversità» dice lui parlando, appunto, lentamente, ma con il piglio nuovo di chi ha fatto i conti con i nuovi capitoli della vita, la paternità innanzitutto: «Chiamate la polizia quando inizierò a non riflettere su ciò che ho deciso di fare».

Allora iniziamo dalla decisione più importante: diventare padre.

«Un miracolo, davvero un miracolo».

Non a caso ha scritto il brano La prima festa del papà (il video in anteprima esclusiva su Canale 5 giovedì alle 13.40 circa).

«Ho scritto quel testo dopo aver ricevuto un messaggio di mio papà che mi faceva gli auguri per la Festa del papà. Da padre a padre. L'ho vissuto come se non me lo meritassi, come se non fossi ancora pronto. Mi sono reso conto di quanto fossi ancora indietro nel metabolizzare la meraviglia».

Inizia il disco con il Paradiso dei bugiardi, che si apre con un verso niente male: «Io non sono nessuno».

«È una premessa. Premetto che non sono qui a dare lezioni. È una canzone che viaggia su due sentieri. Da una parte è uno sfogo contro gli haters. Dall'altra è una risposta al peggior hater possibile, ossia io. Di me stesso».

Gli haters.

«Esistono soltanto se li lasci esistere tu. Se li lasci entrare nel tuo mondo. Se non intervieni e li fermi, possono lasciare cicatrici».

Le sue?

«Senza dubbio le accuse omofobiche e sulle mie insicurezze. Hanno avuto molto peso su di me».

Tutto oggi sembra girare intorno ai social. Anche l'aspetto fisico.

«Il sovrautilizzo dei filtri ad esempio mi spaventa. Ero già spaventato dal photoshop. Penso e spero che questa esasperazione venga dissacrata dal dialogo, però la trovo comunque molto pericolosa».

Quanto utilizza i social?

«All'inizio poco. Poi mi hanno sollecitato a farlo: Tiziano, qui non va, devi iniziare a usare i social».

Il disco Il mondo è nostro è un crocevia anagrafico. Il brano con thasup?

«Lui è l'esponente massimo, l'idolo forse più grande dei giovani di questo momento».

Sembra che i giovanissimi (come lui) detestino la musica delle generazioni precedenti.

«Onestamente non mi sembra. Tutto è un ciclo, ma in questo caso non credo che ci sia questa diffidenza».

Roberto Vecchioni?

«I Miti è una canzone swing nata con l'unico scopo di divertirmi e Vecchioni è un mito per me, quindi è stato spontaneo chiedergli un piccolo cameo in un brano che in realtà è sarcastico: i miti è meglio non conoscerli perché spesso ti accorgi che ti somiglino quando sei triste. Sul palco sono irraggiungibili, ma poi nel privato sono esseri umani pieni di fragilità. Con lui ho cercato di scherzare sull'umanità di questi miti».

Caparezza?

«Il mio sogno nel cassetto. Nel funk di L'angelo degli altri e di se stesso ci sono due parti, una la canto io, una la canta lui. Le abbiamo scritte durante la pandemia per capire davvero chi siano le persone che ci stanno accanto».

Sting?

«Mi sono stupito che lui conoscesse le mie canzoni. Gli ho proposto un mio pezzo, ma lui ha voluto che il brano fosse suo. E di For her love - Sempre amata mi piace molto l'idea di chi metaforicamente si spezza le ossa per l'amore della sua vita».

Infine Ambra Angiolini. Un duetto che ha l'atmosfera di quelli tra Mina e Alberto Lupo.

«In realtà il testo di Ambra/Tiziano potrebbe essere la trascrizione di una delle mie chiacchierate con lei. Io sono cresciuto negli anni Novanta e quindi per me Ambra è un mito. Ci sentiamo spesso, ci vediamo e, quando le ho proposto un brano del genere, lei mi ha detto: Lo farei solo per te. E ci ha messo una passione e un impegno davvero enormi».

Magari verrà a

trovarla sul palco dei suoi concerti negli stadi dal giugno del prossimo anno.

Un tour che è stato rinviato per anni. Ma sa qual è la soddisfazione? Che il pubblico non ha perso la voglia di cantare con me dal vivo».

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