No a un caso Bonomi «bis». Lo dicono chiaramente An e centrosinistra, con qualche sfumatura Forza Italia. Martedì sindaco e giunta si riuniranno in seduta straordinaria per discutere del tetto agli emolumenti previsti per il cda di Atm. Tradotto: il Comune, socio al 100% dellazienda di trasporti milanesi, fisserà la linea di indirizzo per gli stipendi dei manager, in testa quello del presidente Elio Catania che oggi guadagna circa 480mila euro. A novembre, con una lettera inviata a Letizia Moratti e al presidente del consiglio Manfredi Palmeri, la Corte dei conti aveva bacchettato Palazzo Marino per le retribuzioni «sproporzionate» ai dirigenti delle ex municipalizzate, nel mirino Sea e Atm. Secondo la finanziaria 2007 il presidente degli scali milanesi Aldo Bonomi, che occupava anche la carica di amministratore delegato e incassava 650mila euro, avrebbe dovuto guadagnare non più dell80% del compenso annuo del sindaco, meno di 87mila euro. Bonomi aveva annunciato lindisponibilità a continuare lincarico col compenso stabilito dalle nuove leggi sui manager pubblici. Soluzione: dal primo gennaio il presidente di Sea non è più ad, ma il cda lo ha assunto a tempo indeterminato come direttore generale. Stipendio: circa 650mila euro. La sensazione è che lo stesso disegno stia per ripetersi in Atm, dove a dicembre il direttore generale Roberto Massetti ha lasciato lincarico e le dimissioni scattano domani.
«Se ci sono norme tagliastipendi - afferma il consigliere di An e presidente della Commissione trasporti, Marco Osnato - o si ritengono ipocrite e non si applicano, o si seguono e non si aggirano con mezzucci. Alla luce del caso Bonomi, sono certo che per Catania si troverà unadeguata soluzione, senza sistemi per aggirare la legge». Per Basilio Rizzo della Lista Fo è «incredibile quanto fatto da Bonomi, la sua auto-assunzione a vita in Sea. Ho presentato una delibera di iniziativa consiliare perchè la giunta rispetti quanto segnalato dalla Corte dei conti sugli stipendi di Sea e Atm». Il capogruppo del Pd Pierfrancesco Majorino va più in là: «La Moratti riveda anche i contratti dei 40 dirigenti comunali assunti senza concorso».
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