Politica

Stop alle navi pericolose nelle Bocche di Bonifacio

Italia e Francia concordano regole più severe sul transito nel braccio di mare tra Sardegna e Corsica. E' il primo passo per trasformarlo in un parco marino

«Blindare» la porzione di mare tra la Sardegna e la Corsica, come primo passo verso la creazione del parco marino delle Bocche di Bonifacio. È l'intento con cui questa mattina a Palau il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo e il suo collega francese Jean Luis Borloo hanno firmato un provvedimento che prevede lo sviluppo di un'azione articolata per rafforzare la collaborazione transfrontaliera tra la Sardegna e la Corsica, e per giungere ad una più severa regolamentazione del transito marittimo delle navi contenenti sostanze pericolose, con l'obiettivo di arrivare al divieto totale del transito per tali imbarcazioni, i cui «rischi in termini di navigazione sono indiscutibili».
Per Italia e Francia questo blocco era già in vigore, ora c'è una estensione a navi battenti altre bandiere. «I documenti che oggi firmiamo - ha detto il ministro Prestigiacomo - sono un pò il manifesto, su cui chiediamo il supporto di tutti, dall'Ue alle autorità locali alle associazioni ambientaliste, per la creazione di questo primo parco transnazionale di tutela marina». «L'inizio di un blocco della navigazione delle navi pericolose attraverso le Bocche di Bonifacio è l'inizio di un processo storico che va a cambiare i rapporti tra commercio e necessità di tutela della natura» ha replicato il ministro dell'ambiente francese, Jean-Louis Borloo. «Sono 15 anni che di fatto se ne parlava nei nostri due Paesi - ha continuato il ministro francese - ma c'è sempre stato qualcuno che remava contro. Eravamo d'accordo ma non si riusciva ad andare avanti. Proprio perchè mi fido delle posizioni di quello che è il più grande dei ministri dell'Ambiente in Europa (Prestigiacomo, ndr.) siamo riusciti a smascherare le menzogne degli uni e degli altri e a raggiungere questi risultati».
«Aprire un dibattito sul Trattato di Montego Bay, una convenzione internazionale sul commercio, è una questione delicata, anzi delicatissima - ha spiegato Borloo - che ha conseguenze importanti: bisogna cambiare le priorità. Fino ad oggi la priorità era stata la libertà di commercio, ora bisogna che questa conviva con la salvaguardia dell'ambiente». Soddisfazione da parte dell più storiche associazioni ambientaliste. Per Giuseppe Onufro, direttore esecutivo di Greenpeace Italia, i governi di Italia e Francia «finalmente rispondono alle richieste di Greenpeace e delle comunità locali di Corsica e Sardegna e si impegnano a proteggere le Bocche di Bonifacio. Confidiamo che a questo primo passo ne seguano altri per garantire la tutela di quest'area e più in generale del Santuario dei Cetacei e del Mediterraneo».

Il Wwf «saluta con favore l'ulteriore passo in avanti verso l'istituzione concreta del Parco marino transfrontaliero delle Bocche di Bonifacio di cui si discute da diciassette anni».

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