La storia dei carabinieri tra arte, cinema e società

Paladino, Chia, Fiume e i filmati dell'Istituto Luce. A Palazzo Reale la Triennale celebra l'Arma

La storia dei carabinieri tra arte, cinema e società
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Prestigiose opere figurative di artisti di fama internazionale come, tra gli altri, Michelangelo Pistoletto, Mimmo Paladino, Sandro Chia, Ottone Rosai, Francesco Clemente e Salvatore Fiume. Ma anche fotografie, spezzoni cinematografici e filmati (da non perdere assolutamente quelli dell'Istituto Luce!), sculture, documenti, vessilli e divise che raccontano la nostra quotidianità, la nostra storia, momenti di «transito», ma anche vere e proprie pietre miliari dell'italianità, tra tradizione e politica, estetica e società. Tutti indissolubilmente legati ai Carabinieri e al loro determinante ruolo nel nostro vissuto. È questo e anche molto di più la mostra con ingresso gratuito che apre oggi - in occasione del 211° Anniversario dalla Fondazione dell'Arma dei Carabinieri, i cui festeggiamenti milanesi si terranno a partire dalle 9 all'Arena Civica - a Palazzo Reale e che sarà possibile visitare fino al 26 giugno dal titolo Sempre, ovunque: 211 anni di storia dei carabinieri tra arte, cinema e società. Un evento promosso dal Comune di Milano e dall'assessore alla Cultura e alla Toponomastica Tommaso Sacchi, ma realizzato grazie alla Triennale e alla sua direttrice Carla Morogallo, con la collaborazione di Palazzo Reale e del direttore Domenico Piraina.

«L'esposizione ripercorre il legame tra i Carabinieri e Milano, fin dal loro primo arrivo in città, nel 1859, a Palazzo Cattaneo, sede del Comando della Legione Carabinieri Lombardia, nella attuale via della Moscova. Si tratta di un rapporto storico nel quale i carabinieri partecipano alla vita attiva della città e non solo quella legata alla sicurezza» ha spiegato il generale di Brigata Giuseppe De Riggi, comandante della Legione Carabinieri «Lombardia» che ieri ha presentato la mostra alla stampa definendo il contributo della Triennale una «gioiosa macchina da guerra culturale» in «sinergia d'intenti» con Palazzo Reale.

Dopo che Sacchi ha ricordato l'importanza dell'opera nazionale e internazionale, del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, è iniziata la visita alla mostra, divisa in otto sezioni.

Dove artisti che hanno legato la loro fama anche alla realizzazione del Calendario dei Carabinieri (Paladino e Chia) si abbinano a testimonianze artistiche come il Monumento al Carabiniere realizzato nel 1981 da Luciano Minguzzi in piazza Diaz o l'immagine evocativa dell'ormai celeberrima «Carabinieri nella tormenta» di Antonio Berti, qui declinate in materiali ed esecuzioni originali e mirabili.

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