Una storia del mondo in 6 bicchieri

Brando Franchi

Certo, i bicchieri possono essere rimpiazzati da altri contenitori: si può bere una birra o una Coca-Cola direttamente dalla lattina o dalla bottiglietta così come bere un tè rinunciando alla sua canonica tazza, ma questo non toglie sostanza allo splendido libro dell’inglese Tom Standage: Una storia del mondo in sei bicchieri per le edizioni Codice di Torino. Standage ha studiato ingegneria e informatica a Oxford, poi ha imboccato la carriera di giornalista specializzato in materie storico-scientifiche. Chiaro il suo pensiero: «La prossima volta che vi porterete alle labbra una birra, del vino, un liquore, un caffè, un tè o della Coca-Cola, pensate a come sono giunti fino a voi attraversando lo spazio e il tempo, e ricordate che contengono molto più di semplice alcol o caffeina». E lui ci racconta sei storie, con un’avvertenza: in Una storia del mondo in sei bicchieri non viene illustrato il presente, bensì gli albori di queste bibite e questo spiega l’ottima appendice dedicata al passato in un un bicchiere, con domanda iniziale: «Vi interessa assaggiare una di queste antiche bevande? In una forma o nell’altra, molte di esse sono giunte fino a noi. Ma attenzione: potreste non trovarle tutte molto gradevoli». La birra è quella del neolitico, i vini sono quelli di Greci e Romani, il caffè quello arabo del XVII secolo. E su tutto il futuro: «Sei bevande hanno definito il passato dell’uomo.

Quale definirà il suo futuro? Per ironia, è la stessa che per prima ha deciso il corso dell’evoluzione umana: l’acqua».

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