Le storie Il leone coccola l’antilope, l’altruismo non bada a specie

L’altruismo degli animali non bada alla specie. Come racconta una storia di qualche anno fa in arrivo dal parco di Samburo in Kenya, dove una feroce leonessa aveva adottato un cucciolo di orice (specie di antilope con lunghe corna dritte). Lei lo lecca, ci gioca, mette in fuga gli altri predatori che tentano di avvicinarsi. Permette perfino alla madre dell’antilope di allattarla. Il caso era finito in televisione, attirando i più grandi esperti del mondo. Poi, un giorno, la leonessa si era distratta e un leone aveva attaccato l’orice, uccidendolo. La madre adottiva era sparita per due giorni dal parco, depressa, avevano detto i ranger.
L’altruismo supera spesso gli «odi» atavici, come quello tra cane e gatto. L’anno scorso, per esempio, le agenzie di stampa americane avevano raccontato la storia di Angel, un incrocio di boxer e pitbull, che nella cittadina statunitense di Reno ha salvato alcuni felini. Ha iniziato ad abbaiare vicino a un cespuglio attirando l’attenzione dei padroni che tra la vegetazione hanno trovato una scatola con sei gattini appena nati, abbandonati. Uno di loro era scappato e il cane lo ha recuperato. Una storia simile arriva dall’Aquila del terremoto, dove un cane pompiere leccese ha salvato dalle macerie il gatto di Antonella Vitelli, insegnante di pianoforte. C’è anche il caso, ripreso a video e postato su Internet, di un cane che cerca di salvare un suo simile investito su una strada.

Non manca una sorta di altruismo meno apparente: buceri e manguste, che spesso pascolano sugli stessi terreni, condividono i medesimi segnali d’allarme; lo stesso vale per i cosiddetti uccelli dei coccodrilli che, con loro suoni allarmanti, destano anche l’attenzione dei grandi rettili.

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