«Strade-killer», alla provincia di Roma e al Lazio i record negativi di incidenti

Cresce l’allarme in materia di sicurezza stradale nella capitale e in tutto il Lazio. Si allunga infatti, giorno dopo giorno, la scia di sangue che ha come teatro della tragedia le strade romane. Solo nel 2007, si sono registrati 21.452 incidenti, in cui ben 201 automobilisti hanno perso la vita. Alta velocità, guida in stato di ebbrezza e sotto effetto di sostanze stupefacenti sono i comuni denominatori degli schianti sull’asfalto dissestato della Pontina, giudicata la seconda strada più pericolosa su scala nazionale. Ma anche sulla Nettunense e sulla via del Mare, la mano del destino, con la complicità di un traffico sempre più congestionato, non lascia scampo alla negligenza dei conducenti.
In particolare, la maglia nera va alla provincia di Roma che si aggiudica il primato, a livello italiano, per numero di decessi: 344 le vittime. Ma non è finita qui. Ammontano a 29.761 gli incidenti stradali nel Lazio, in cui 527 persone hanno perso la vita e 41.431 sono rimaste ferite. Numeri per cui è al secondo posto tra le regioni italiane per incidenti stradali.
Un capitolo a parte meritano le microcar romane che hanno il tasso di incidentalità più alto d’Italia: sono più diffuse, circolano nel traffico congestionato della Capitale, a volte su strade ad alto scorrimento, e incorrono facilmente in urti stradali, più o meno violenti. Se in Italia fanno incidenti una media di 7 microcar assicurate ogni 100, nella Capitale il numero è doppio, 15 su 100. Le microcar romane, secondo i dati delle compagnie assicurative, hanno una frequenza sinistri di molto superiore a quella di tutti gli altri veicoli, la cui media di incidenti è di 10 veicoli su 100 a Roma e 8 su 100 in Italia.
Dati inquietanti registrati dall'Ania, fondazione per la sicurezza stradale che, ieri mattina, in occasione della giornata regionale per la sicurezza stradale, ha presentato una serie di iniziative, promosse dalla Regione Lazio, mirate a ridurre l’incidentalità stradale. «Vogliamo ridurre i disastri stradali che sempre più spesso vedono i giovani come protagonisti, in genere ragazzi tra i 18 e i 29 anni - dice Umberto Guidoni, segretario nazionale di Ania-. Il nostro slogan “Correre accorcia la tua vita e quella di chi ti vuol bene. Pensaci. Non accelerare” racchiude il messaggio di educazione stradale che desideriamo trasmettere ai cittadini romani per sensibilizzarli sui comportamenti corretti da tenere alla guida. A questo proposito da oggi (ieri, ndr) fino al 24 maggio due truck, attrezzati all’interno con dei simulatori di guida sicura per auto e moto, partiranno per un tour che toccherà 25 piazze dei comuni del Lazio. Compito degli esperti è insegnare, in modo divertente, ai giovani le regole della circolazione stradale, ma anche cosa fare in caso di presenza di ostacoli sulla carreggiata o altri imprevisti come l’acquaplanning. Infine, la cultura sulla sicurezza stradale non può che coinvolgere anche le due ruote. Negli ultimi anni, infatti, gli incidenti che coinvolgono i motociclisti sono in crescita».
L'emergenza sulla sicurezza stradale passa anche attraverso strategie quali il miglioramento delle infrastrutture esistenti e la costruzione di nuove strade, secondo l’assessore regionale ai Lavori pubblici Bruno Astorre: «Per ridurre il numero delle vittime - dice - è necessario mettere in sicurezza le strade, per le quali, dal 2005 a oggi, sono stati finanziati 420 milioni di euro per un totale di 792 interventi. In particolare l’attenzione deve essere rivolta alle strade extraurbane - prosegue - in cui il numero di incidenti è sei volte superiore rispetto a quelli che si verificano in quelle urbane.

Bisogna, infine, migliorare i sistemi di sorveglianza, adottare un piano di infomobilità per trasporti sicuri ed efficienti, organizzando al tempo stesso una rete di ospedali pronta a intervenire per la cura tempestiva di traumi gravi».

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