da Roma
Il compositore inglese Brian Eno, inventore e massimo esponente della cosiddetta ambient music, in coppia con Mimmo Paladino, artista della trans-avanguardia, per unopera appositamente pensata per gli spazi del Museo dellAra Pacis di Roma. Si tratta di una composizione darte contemporanea, la prima ambientata nella struttura rigorosa ed essenziale dellarchitetto Richard Meier, che è stata presentata alla stampa ieri pomeriggio da Achille Bonito Oliva, curatore della mostra-installazione insieme con Federica Pirani e James Putnam.
La dimensione complessiva dal dialogo fra la musica di Eno e le immagini di Paladino, un matrimonio fra artisti di vaglia (già uniti dieci anni fa per unesperienza analoga a Londra) che dà vita a una sorta di teatro visivo attraverso scene e figure di fantasia. Il racconto per immagini si sviluppa lungo le pareti del museo dove Paladino costruisce un universo di forme, linee e sculture di diverso tipo che si accordano con la «musica visiva» di Eno, realizzando così un felice connubio in cui due personalità di spicco del nostro tempo interagiscono allombra di un luogo classico. Paladino espone una ricerca ricca di contaminazioni poggiata su una grande scultura circolare, un anello in acciaio, mentre Eno alterna suono a silenzio, note inedite concepite appositamente per questa occasione, diffuse nellambiente per mezzo di radio portatili e griglie di altoparlanti. Eno ha lavorato su livelli musicali in movimento nello spazio indipendentemente gli uni dagli altri, brani che animano le sculture di Paladino in modo da evocare unaura di infinita continuità e coerenza, secondo lo spirito dellintero progetto.
«Quel che interessa a me - ha detto poi Eno - è che la musica può essere figurativa, pittorica come un paesaggio. È ora il tempo in cui la pittura, la scultura, la musica stanno tornando a una estrema apertura.
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