Stranieri, il prefetto «blinda» gli uffici postali

Stranieri, il prefetto «blinda» gli uffici postali

La «giornata del bivacco» alle Poste si avvicina e fa sempre più paura. Il rischio di gravi problemi di ordine pubblico in occasione della consegna delle domande di assunzione internazionale da parte degli immigrati è quantomai concreto. Dopo l’allarme lanciato dai sindacalisti della Cisl al prefetto di Genova, Giuseppe Romano, ieri è arrivata la pronta risposta del rappresentante del governo che ha convocato una riunione straordinaria del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblici. All’ordine del giorno dell’incontro solo un punto: la predisposizione delle misure di sicurezza necessarie davanti agli uffici postali della provincia di Genova dove sono previsti forti assembramenti di persone. La corsa al «visto» e l’importanza di consegnare quanto prima il materiale alle Poste per la regolarizzazione fanno temere seri rischi sia per i dipendenti degli uffici, sia per i normali clienti.
Mentre l’assessore regionale Enrico Vesco accusa pesantemente il governo per la mancanza dei moduli per gli stranieri e per il conseguente «bagarinaggio» che ne è seguito, ieri sono intervenuti sul tema anche i rappresentanti della Cgil della provincia di Imperia, che si sono rivolti al questore Giovanni Sarlo per ottenere garanzie in vista di martedì pomeriggio. Il responsabile della polizia imperiese ha garantito un pronto intervento in caso di necessità, rispettando un piano già concordato con la direzione delle Poste. Non sarà però possibile garantire la presenza costante di agenti presso tutti gli uffici postali. «Le rassicurazioni del questore non ci rassicurano totalmente», conclude la Cgil che pure prende atto della disponibilità a un pronto intervento.
Le modalità della consegna della documentazione, la precedenza in graduatoria assegnata sulla base dell’orario di presentazione dell’assicurata in Posta, il forte afflusso di decine di migliaia di stranieri clandestini agli uffici liguri spingono a cercare nuove soluzioni. Qualcuna la suggerisce l’associazione di difesa dei cittadini «Telefono Blu», che chiede la creazione di file diverse agli sportelli per chi verrebbe assunto da famiglie e per chi invece troverebbero un posto in aziende.

Questo perché, spiega Telefono Blu, verrebbero altrimenti presentati gruppi enormi di domande da parte di una sola persona, a discapito dei tanti che in coda finirebbero dietro in graduatoria, solo perché costretti a portare personalmente la propria documentazione. L’associazione infatti chiede venga anche introdotta la regola che nessuno possa presentare più di una domanda contemporaneamente. Tutte soluzioni e alternative finora allo studio.

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