Lo strano caso del X Dipartimento Un uomo solo per tre poltrone

«Il direttore determina di rinnovare all’architetto Stefano Mastrangelo l’incarico di direzione nell’ambito del Dipartimento X della IX U.O. Servizio Giardini, con decorrenza immediata e fino al 31 luglio 2009». Firmato, il direttore del X Dipartimento comunale («Politiche ambientali e delle risorse agricole»), ovvero lo stesso Stefano Mastrangelo. Una strana determinazione dirigenziale, la n. 806 del 4 agosto 2006, nella quale il funzionario si autonomina, in qualità di direttore di Dipartimento, responsabile dell’Ufficio giardini, l’unità operativa del Campidoglio per la cura del verde pubblico spesso al centro delle polemiche.
Del resto in questo settore Mastrangelo appare una sorta di «uomo solo al comando»: direttore dell’Ufficio giardini, delle «Politiche ambientali» e dopo la recente uscita di scena di Diana Aponte, anche dirigente responsabile del nucleo «Decoro urbano», struttura che fa capo al gabinetto del sindaco. Un superlavoro per un superconsulente esterno (perché Mastrangelo di professione fa l’architetto) ben retribuito, come risulta dalla delibera comunale 420 del 29 luglio 2006 - che riconfermò Mastrangelo alla guida del Dipartimento dal 1° agosto 2006 fino al 31 luglio 2009 -, con uno stipendio annuo di 112mila euro lordi. «E pensare - denuncia il consigliere di Forza Italia in I municipio, Fabrizio Sequi, in un’interrogazione municipale -, che nell’organico dell’amministrazione figurano due dirigenti agronomi, entrambi vincitori di concorso: ma uno attualmente dirige l’ufficio aziende agricole, l’altro l’ufficio autoparco».
Ma non finisce qui. Proprio domani infatti prenderà il via l’operazione comunale «mura pulite» con 38 squadre - 30 in più delle 8 attuali - del Nucleo decoro urbano che pattuglieranno la città comminando sanzioni a chi imbratta i muri o affigge manifesti abusivi: 45mila quelle elevate dall’inizio del 2007 solo per quest’ultimo reato. Ma proprio come i manifesti, anche le multe sarebbero abusive: è quello che sostiene la deputata di Fi, Fiorella Ceccacci Rubino, che lo scorso 5 giugno ha presentato alla Camera un’interrogazione a risposta scritta (la n. 4/03869) rivolta al ministro dell’Interno e a quello degli Affari regionali. «Gli operatori del Nucleo del Decoro urbano - si legge nel testo - non rivestono la qualifica di ufficiale o agente di polizia giudiziaria, né esercitano funzioni di polizia stradale. Tale personale continua a rivestire il profilo professionale di Istruttore amministrativo cat. C; a oggi, ossia dopo tre anni - da quando cioè la delibera comunale 604/2003 attribuì agli operatori le funzioni di pubblico ufficiale a norma dell’articolo 357 del codice penale - i dipendenti del Nucleo sono ancora inquadrati come semplici impiegati e, per svolgere appieno i compiti loro assegnati debbono chiedere l’assistenza alla Polizia Municipale o delle altre Forze di Polizia».

In sostanza le norme comunali, in quanto semplici atti amministrativi, non coprirebbero il vuoto legislativo (statale e regionale) in materia, con l’effetto di rendere le multe degli operatori potenzialmente illegittime.

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