Terzo giorno di pubblica esposizione alla gogna mediatica intercontinentale per Dominique Strauss-Kahn, lanziano ganimede pronto a sborsare un milione di dollari sullunghia per tornare in libertà e inchiodato invece dal suo giudice nel più fetente carcere con vista su Manhattan, quello di Rykers Island (nellamaro calice del direttore del Fmi, accusato di molto esplicite molestie sessuali nei confronti di una cameriera del suo albergo newyorchese cè tutto: anche la sfortuna di incappare in un giudice donna, Melissa Jackson). Al crucifige di questi giorni ieri si è aggiunto quello delle «ministre» che rappresentano laltra metà del cielo allEcofin, la riunione dei ministri finanziari a Bruxelles, che chiedono dimissioni subito. «I crimini di cui è accusato Strauss-Kahn sono di una gravità inaudita» ha detto il ministro spagnolo delle Finanze Elena Salgado, veicolando simbolicamente una freccia al curaro tra le scapole di Strauss-Kahn mentre la cerbottana della signora si girava verso il petto offerto spavaldamente dal presidente dellEurogruppo, Jean-Claude Juncker, che aveva giudicato «indecente» aprire ora un dibattito sulla successione alla guida dellFmi, definendo Strauss-Kahn «un buon amico». «La solidarietà, almeno per quello che mi riguarda, andrebbe data alla donna che ha subito laggressione», ha sillabato plumbea la signora Salgado, mentre tutte le donne presenti facevano «sì» con la testa. Altra robusta fascina al falò che già crepita sotto le scarpe del vecchio satiro è stata deposta dal ministro austriaco Maria Fekter che invita Strauss-Kahn «a riflettere sui danni che questa situazione causa allIstituzione».
Guardato a vista dalle guardie della prigione, Strauss-Kahn tiene botta. E tesse la tela della sua difesa che sarà centrata, secondo il New York Post, sulla consensualità del rapporto (ma perché, allora, il manicomio scatenato dalla cameriera?) e sul timing sulla vicenda (allora incriminata, dirà lui, era a pranzo con la figlia). E tuttavia fosse stato più accorto, fregandosene del telefonino dimenticato in albergo senza pretendere che glielo portassero a bordo dellaereo per Parigi che stava scaldando i motori (dando per ciò stesso alla polizia lindirizzo di dove potevano andare ad acciuffarlo) Strauss Khan lavrebbe fatta franca come nel 1977 il regista Roman Polanski, a sua volta accusato di aggressione sessuale in California ai danni di una minorenne e condannato in contumacia. Ma anche qui larroganza, la spavalderia... Stando così le cose, la sua storia processuale (rischia fino a 70 anni di carcere) si mette dun male mai visto. Già il nome del carcere in cui lhanno confinato, il penitenziario di Rykers Island, isolotto collegato alla terra ferma da un ponte, non è incoraggiante. «Le tombe», lo chiamano i 14 mila detenuti (un paese) che vi sono ristretti. Posto tra il Queens e il Bronx, lungo la superstrada che porta allaeroporto La Guardia, Rykers Island è stato costruito negli anni Trenta. Strauss-Kahn è stato alloggiato in una cella del settore ovest (detenuti eccellenti, per un motivo o per laltro) e guardato a vista: un po per evitare che si faccia del male, in un eventuale soprassalto di vergogna e di scoramento; ma soprattutto per impedire che qualche detenuto si metta in testa di guadagnare popolarità menando di brutto lex «Mammatrone of the money», come lo chiamavano al Sofitel di New York quando sua eccellenza sbarcava mettendo nel suo collimatore le agitatissime cameriere, che conoscevano le «impazienze» del signor direttore. Dicono che le condizioni di vita a Rykers Island siano esattamente come quelle descritte nei film americani di genere: uno schifo. Il cibo invece è peggio, ma non è che con un euro a pasto, quanto stanzia lamministrazione, si possano fare miracoli. Lunedì sera Strauss-Kahn ha avuto un hamburger di pollo con verdura al vapore, una specie di «piatto del buon ricordo» del posto, dicono i carcerati.
Durante il periodo di detenzione, Strauss-Kahn potrà leggere libri e avere tre colloqui alla settimana con i familiari e con i suoi legali.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.