Stretta su assicurazioni Il governo dice basta ai furbetti dei sinistri

Nessun risarcimento per le "lesioni di lieve entità" come il colpo di frusta. Banca dati anti frode per testimoni e vittime sospette

Stretta su assicurazioni  Il governo dice basta ai furbetti dei sinistri

Il colpo di frusta non vale un euro. Il decreto che si sta addentrando nelle scartoffie del cittadino e nella piccola burocrazia di consuetudini ormai cristallizzate impone norme severissime sui risarcimenti delle assicurazioni.
Ieri in commissione Industria al Senato è stato il giorno delle novità degli emendamenti al testo sulle liberalizzazioni in materia di Rc auto. Si parte con le «lesioni di lieve entità».

Tutti i danni di questo tipo riportati in un incidente stradale, «che non siano suscettibili di accertamento clinico strumentale obiettivo», come appunto il classico colpo di frusta, la contrazione di una o più parti dei muscoli del collo per l’ effetto rimbalzo da tamponamento, «non potranno dar luogo a risarcimento per danno biologico permanente».
L’emendamento è stato presentato dalla senatrice del terzo polo Maria Ida Germontani, e ha avuto il via libera della commissione. I colpi di frusta, si legge nell’emendamento, «non potranno dar luogo a risarcimento per danno biologico permanente».
Il danno alle persone è risarcito solo in presenza di un «riscontro medico legale da cui risulti visivamente o strumentalmente accertata l’esistenza della lesione».

Tutto diventa più rigido ora nel campo delle assicurazioni per gli automobilisti. Chi tenta l’inganno, per esempio, rischia fino a cinque anni di reclusione (prima la pena massima era di quattro anni). L’emendamento approvato è stato presentato da Enzo Ghigo del Pdl, e riguarda tutti i casi di falso incidente per ottenere soldi dall’assicurazione: la norma interessa chi, si legge nel testo, «al fine di conseguire per sè o per altri l'indennizzo» da parte della compagnia di assicurazione «distrugge, disperde, deteriora od occulta cose di sua proprietà, falsifica o altera una polizza o la documentazione relativi al sinistro».

L’automobilista che invece non è coperto da assicurazione, fuori legge, avrà quindici giorni di tempo per mettersi in regola dal momento in cui il suo nome è inserito nella lista nera del ministero dei Trasporti. Se non lo fa, interviene la polizia, è scritto in un emendamento presentato questa volta dal Pd. La lista degli irregolari viene infatti trasmessa a tutte le prefetture e alle forze dell’ordine.
Viene potenziata anche la banca dati antifrode, ora estesa ai testimoni e ai danneggiati.

Francesco Casoli del Pdl, il firmatario dell’emendamento approvato, spiega che la banca dati «finora ha avuto la possibilità di registrare solo i dati relativi ai sinistri». L’emendamento «rafforzerà il patrimonio conoscitivo del data base». È stata invece annullata per ora la norma che prevedeva che le compagine di assicurazioni offrissero un risarcimento inferiore del 30% per chi si faceva riparare la macchina danneggiata in una carrozzeria di fiducia, non convenzionata con le compagnie di assicurazione.
Uno stop che ha soddisfatto i carrozzieri di Confartigianato, Cna e Casartigiani. «Apprezziamo - si legge nella nota congiunta - l’impegno dei parlamentari che si sono battuti per eliminare una norma che limitava la libertà dei cittadini e alterava la concorrenza nel mercato delle riparazioni di auto, penalizzando l’attività di 14mila carrozzerie».

Tra le novità di ieri in commissione Industria anche una norma che impone più regole alle compagnie di assicurazioni. L’Isvap, l’autorità di vigilanza, applicherà una sanzione amministrativa alle compagnie che non presenteranno annualmente all’istituto una relazione dettagliata secondo i parametri fissati dal decreto. La relazione dovrà contenere una stima delle riduzioni degli oneri che derivano «dall’accertamento delle frodi.

Diventa invece ordine del giorno la proposta Pd-Pdl di applicare sconti sulle assicurazioni delle auto per chi inserisce a bordo «dispositivi in grado di rilevare

l'idoneità psicofisica del guidatore, anche con riguardo alla misurazione del tasso alcolemico».
Il testo sulle liberalizzazioni arriverà in aula al Senato mercoledì 29 febbraio e il voto finale è previsto entro il 2 marzo.

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