È lì in agguato. Attanaglia lo stomaco, provoca vuoti di memoria, e se si è fortunati l'unico effetto psicosomatico è un bagno di sudore. Il più delle volte ghiacciato. Ma i casi più gravi raccontano di tachicardie, sensazioni di soffocamento a cui segue, dulcis in fundo, il ko finale: una vera e propria forza paralizzante. Esami addio. Non si tratta dello stato normale di tensione prima di un'interrogazione, ma di un handicap capace di annebbiare il cervello e far dimenticare tutto quello per cui si è studiato mesi interi. Capitato una volta, può succedere sempre. Sono gli attacchi di panico che, a quanto pare, affliggono sempre più spesso gli studenti universitari. Tanto che ora l'Università Statale ha deciso di correre ai ripari e di finanziare per i suoi studenti «corsi di relax». Dietro al nome che nulla ha a che vedere con yoga e centri benessere, c'è una struttura serissima, il Dipartimento di psicologia dell'ospedale San Paolo e un team di professionisti di tutto rispetto. L'incipit è incoraggiante: «L'ansia può essere gestita: che siano crisi di panico o blocchi ansiosi di fronte a decisioni da prendere o prove da sostenere», spiegano i medici. Gli studenti (solo quelli iscritti in Statale) possono chiedere l'accesso a specifici gruppi di supporto che in 8 o 10 incontri - preceduti da un colloquio individuale con uno psicoterapeuta esperto - verranno aiutati a convivere con il loro disagio. I gruppi, basati su tecniche psicologico-esperienziali (tecniche di rilassamento e psicodrammatiche, giochi di ruolo e strategie cognitivo-comportamentali), verranno condotti da psicologi e psicoterapeuti con esperienza nel settore. Le difficoltà per cui si può richiedere l'accesso ai gruppi sono: ansia da prestazione, intesa come profondo disagio emotivo che blocca o compromette seriamente determinate attività, come ad esempio il superamento degli esami accademici, ansia generalizzata che crei difficoltà rilevanti nel prendere decisioni o condurre attività specifiche ed episodi di panico che possono anche comportare manifestazioni somatiche più o meno rilevanti (tachicardia, sudorazione, iperventilazione, nausea, sensazione di soffocamento). I gruppi saranno formati da 8-10 persone che si riuniranno al Dipartimento di psicologia del San Paolo una volta a settimana per un'ora e mezza. Il primo incontro sarà preceduto da un colloquio individuale che guiderà lo studente verso il servizio più adatto alle sue esigenze (colloqui individuali o incontri di gruppo). Ai partecipanti è richiesto un contributo complessivo di 75 euro. Un'inezia se si pensa che per ogni seduta di psicoterapia i prezzi vanno dai 60 ai 120 euro l'ora. Infatti l'80 per cento del servizio è finanziato dalla stessa università Statale. «Abbiamo rilevato che tra i problemi maggiori che affliggono gli studenti, c'è l'ansia da prestazione - spiegano al Cosip, il Centro di aiuto allo studio diretto da Barbara Rosina - Una situazione che se non risolta può provocare blocchi nella carriera scolastica o addirittura abbandoni».
A soffrirne sarebbero in particolare le matricole, «ragazzi fuori sede che senza l'appoggio o il controllo dei genitori non riescono a tener fede ai programmi di studio o che davanti al foglio si bloccano e non sanno gestire l'ansia o peggio l'attacco di panico».Studenti ai «corsi di relax» contro il panico da esame
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