Ci sono dei libri che hanno un difetto apparentemente insuperabile. Sono datati e non appartengono ai classici. E dunque sfuggono al periscopio del grande pubblico. Insomma, pur scritti dai grandi del pensiero libero, hanno un po' di polvere di troppo sulla loro copertina. Ma val la pena riscoprirli. Uno di questi è sicuramente Burocrazia , un libretto molto agile (poco più di 150 pagine) scritto alla fine della Seconda guerra mondiale da Ludwig von Mises. Uno dei padri, forse è inutile scriverlo in questa colonna, del liberalismo austriaco. L'introduzione, ben fatta, è di Domenico Fisichella e l'edizione, del 1991, è della Rusconi. Il libro è non solo attualissimo, ma pieno di spunti straordinari.
Von Mises mette in contrapposizione il mercato e la ricerca del profitto (attitudine sana) alla pianificazione burocratica che cerca di fare «il bene» dei sudditi. L'esposizione è alla portata di tutti, non solo dei tecnici. Il Nostro ci spiega perché il calcolo economico, il contenuto informativo dei prezzi, sia fondamentale per la crescita di un Paese. «La burocrazia può venire compresa solo ponendola in contrasto con il funzionamento della ricerca del profitto, così come funziona nell'economia di mercato della società capitalistica».
Von Mises si permette di dedicare un capitolo alle conseguenze psicologiche della burocratizzazione. E scrive: «Fu un controsenso che i fascisti italiani scegliessero come canto del loro partito un inno alla giovinezza e che i socialisti austriaci insegnassero ai bambini a cantare noi siamo giovani e questo è bello. Non è bello essere giovane in un regime burocratico. Non c'e spazio in tale regime per innovatori indisciplinati che hanno idee loro proprie».
Se pensiamo che oggi i giovani studenti scendono in piazza con alcuni dei loro professori e con i sindacati, per rivendicare una scuola ancora più burocratizzata, beh allora dobbiamo pensare che von Mises non abbia potuto prevedere la perversione burocratica a cui saremmo arrivati: i giovani che si alleano con i loro carnefici, per alimentare la macelleria culturale-burocratica che li sta
annichilendo.P.S. Per gli amanti del genere, è una chicca la nota bio-bibligrafica, curata da Dario Antiseri e Walter Marani sulla vita e le opere di von Mises. Altro che Wikipedia. Ma tocca trovare la vecchia edizione Rusconi.
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