Politica

Stuprata a 13 anni dagli amici del ragazzo

I giovani si difendono: «Ci siamo limitati a fare qualche scherzo, magari di cattivo gusto»

Emiliano Farina

da Trento

Lui, 17 anni, la invita a passare la serata a casa sua. Lei, appena 13, lo raggiunge. Magari per fare due chiacchiere accovacciati sul divano del soggiorno con la tv accesa e le luci soffuse. Siamo in un paesino della Val di Sole, in provincia di Trento, e la storia tenera e tipicamente adolescenziale non finirebbe di certo sulle pagine di un quotidiano se, oltre al fidanzatino, al divano e al desiderio di stare vicini non ci fossero stati anche tre amici maggiorenni del ragazzo che avrebbero costretto la ragazzina a un rapporto sessuale di gruppo.
A circa un anno e mezzo dall'episodio così come raccontato e denunciato dalla tredicenne, i carabinieri di Vermiglio, in provincia di Trento, hanno arrestato due dei presunti violentatori che ora sono rinchiusi nel carcere del capoluogo trentino. Si tratta di Matteo Ravelli, 21 anni di Comezzadura e Lorenzo Sandrini, 23 di Monclassico: per loro l'accusa è di violenza sessuale nei confronti di minore. Il terzo giovane indagato non è ancora stato arrestato mentre l'oramai ex fidanzatino della vittima - per conoscere la sua sorte bisognerà attendere l'esito delle indagini della Procura del Tribunale dei minori - non risulta attualmente colpito dal provvedimento di ordinanza cautelare. A far partire le indagini, lo scorso ottobre, è stata il pubblico ministero della Procura di Trento, Alessia Salvi.
Seconda la versione della vittima, i cinque decisero di trascorrere la serata insieme. Più tardi però, la coppietta - forse insoddisfatta del cambio di programma e in cerca di intimità - decide di appartarsi in un'altra stanza, fino ad iniziare un rapporto sessuale. A quel punto, sempre secondo la versione della minorenne, i tre amici del ragazzo li avrebbero raggiunti cominciando a infastidirla. Nonostante le sue resistenze l'avrebbero quindi costretta a subire la violenza sotto gli occhi del fidanzatino.
Completamente diversa la versione dei due giovani ora impegnati a difendersi da dietro le sbarre del carcere di via Pilati. Gli indagati, infatti, smentiscono la ricostruzione della serata fatta dalla ragazzina, oggi 14enne, dicendo di essersi limitati a fare qualche scherzo, magari di cattivo gusto, ma comunque senza mai approfittare di lei. Senza mai entrare nella sua sfera sessuale. E aggiungono che nell'appartamento erano presenti anche i genitori del ragazzo. Secondo quanto riportato dall'agenzia Adnkronos, Ravelli e Sandrini avrebbero dichiarato che alcuni giorni prima dell'arresto, il nuovo fidanzato della ragazzina li avrebbe più volte cercati per minacciarli di farli denunciare e che sarebbe «arrivato il momento di mettere mano al portafoglio».
Versioni differenti ed elementi ancora tutti da verificare che comunque hanno convinto il Gip a concedere le ordinanze di custodia cautelare chieste dal pubblico ministero. E quindi a far spalancare le porte del carcere per tre dei due amici dell'ex fidanzato.
In questi giorni Trento non è nuova a episodi di atti sessuali su minori. Infatti un commerciante è accusato di aver invitato minorenni e maggiorenni ad entrare nella sua bottega per poi offrirgli denaro in cambio di prestazioni sessuali.

L'indagine è partita dalla denuncia presentata da alcuni educatori ai quali era arrivata alle orecchie la voce di uno strano giro all'interno di uno strano negozio.

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