Lo stupratore Una perizia sugli oggetti

LA DIFESA Bianchini fu fermato dalla polizia, ma solo perché era passato con il rosso a un semaforo sulla Colombo

Proseguono le indagini «segrete» di Giorgio Olmi, l’avvocato di Luca Bianchini, tese a scagionare il suo assistito. Nel frattempo, il legale ha cercato di fare chiarezza riguardo alle informazioni trapelate ieri, secondo cui Bianchini sarebbe stato fermato più volte per controlli nella zona di Tor carbone. «Non è vero - ha detto Olmi - Luca è stato fermato una volta sola, nel mese di maggio, a un posto di blocco tra via Laurentina e via Cristoforo Colombo, dopo essere passato col semaforo rosso». Quanto alla storia che vorrebbe Bianchini in pizzeria la sera in cui è avvenuto uno degli stupri, Olmi ha risposto che non ne sapeva nulla. Poi l’invito a ministre e senatrici: «Andate a trovarlo per vedere che tipo di persona è».

In seguito il legale ha precisato di non essere ancora riuscito a mettersi in contatto con la fidanzata del suo cliente. «Ho provato a chiamarla più volte - ha detto - ma non mi risponde, vorrà dire che la farò convocare dal Pm». Olmi, poi, ha seminato dubbi sulle indagini in corso, lui che di dubbi sembra non averne. In particolare, ha posto una domanda che da un po’ di giorni gli ronza nella testa: «Visto che non è stato fatto riferimento a eventuali guanti usati dallo stupratore, sul nastro con cui legava le vittime è presumibile che siano state trovate delle impronte. Sarebbero una prova schiacciante ancora più del Dna. Come mai non se ne parla?».

Intanto, la polizia procede agli accertamenti tecnici sul materiale sequestrato al ragioniere. Sul tavolo della Scientifica indumenti, fascette da elettricista e scotch: gli investigatori sono alla ricerca di tracce biologiche da comparare con il Dna delle donne aggredite. «Sono mosse di disperazione», ha commentato Olmi.

Quanto agli atri tre episodi sui quali si sta indagando (fra cui quello della donna che annotò la targa del aggressore) gli agenti hanno detto che per ora si può ipotizzare solo il reato di minacce gravi, dato che in tali circostanze non sarebbe stata consumata alcuna violenza sessuale.

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