Lo stupratore della ricercatrice si nasconde ancora in zona

Potrebbe essere ancora nascosto in zona lo stupratore della ricercatrice del San Raffaele. Nel muoversi ha dimostrato una certa conoscenza dei luoghi che indicherebbero come quella sia la sua «zona di caccia». Per questo i carabinieri stanno setacciando baracche, casolari aree industriali dismesse. Ma anche battendo sistematicamente case e uffici con la descrizione del bruto, nella speranza qualcuno lo abbia notato nel quartiere. L’aggressore ha infatti atteso la sua vittima giovedì verso le 21, quando lei, una ricercatrice del San Raffaele, è uscita per recuperare l’auto. L’ha bloccata, buttata in una roggia asciutta, picchiata a sangue, violentata e rapinata per poi dileguarsi. La vittima è tornata al San Raffaele e i colleghi l’hanno subito fatta trasferire alla Mangiagalli.

Il giorno dopo è stata sentita dai carabinieri a cui ha parlato di un uomo alto, di pelle scura, forse magrebino. Con questi particolari, i carabinieri ora stanno cercando qualcuno che possa averlo notato, fornendo particolari utili alle indagini.

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