Su quelle colline dove il vino si sposa con l’arte

Le iniziative di enologia e cultura nella tenuta «La Giustiniana»

Su quelle colline dove il vino si sposa con l’arte

Il vino è vita, l’arte è vita, dunque il vino è arte. Ben si adatta il sillogismo - me lo concedano Aristotele e gli Scolastici, se non gli epicurei contemporanei... - alla realtà della «Giustiniana», terra d’elezione del Cortese e quindi del Gavi, oltreché di dolci colline e terre generose. È qui che la famiglia Lombardini, appassionata di vino e arte in egual misura (cioè, nella misura massima), ha inteso realizzare un convivio enologico e artistico, sorta di «Arcadia felix» da condividere con gli amici vecchi e nuovi che in quell’ambiente e in quell’atmosfera si riconoscono e si trovano a proprio agio. È nata così «Arte contemporanea in Giustiniana», manifestazione che ha già superato la fase di rodaggio per approdare alla consacrazione ufficiale, con la terza edizione che si è appena conclusa. La formula prevede che ogni anno, nei tre fine settimana precedenti la vendemmia, nella tenuta «La Giustiniana» della Frazione Rovereto di Gavi si ritrovino gli amanti del buon gusto, dello stile, del design di qualità e - non poteva essere diversamente - della buona tavola e del buon bere. E se la cura della vite e del nettare che ne scaturisce sono affidati stabilmente al «mago» Enrico Tomalino - uno di quelli che «una volta la vendemmia la vivevo in cantina, ci dormivo anche giorni e giorni per non compromettere un’annata intera» -, è altrettanto vero che gli appuntamenti artistici vedono alternarsi protagonisti diversi, in un ventaglio di proposte che mantengono comunque sempre la promessa di qualità.
I nomi, per limitarci all’edizione appena passata agli archivi che era curata da Riccardo Zelatore, sono di assoluto prestigio: Baroni, Fiannacca, Ruggeri, Cacciola, Cotani, Pinelli, Zappettini, Costantini, De Alexandris e Iacchetti, tutti ospitati all’interno della villa che diventa museo vivo e partecipato, mentre Colombara e Fracasso hanno usufruito della suggestione della cantina storica, e Habicher, Icaro e Staccioli hanno trovato spazio e respiro e frequentazione nel parco esterno. Una festa, innanzi tutto, per la famiglia Lombardini, gli attuali proprietari della tenuta che hanno frequentato, vissuto e imparato ad amare quella terra da giovanissimi, grazie alla «maieutica» del padre imprenditore illuminato. Ed è festa grande anche per i frequentatori: quelli occasionali, nei giorni della manifestazione, che fra l’altro hanno potuto usufruire di una sontuosa «merenda sinoira» tipicamente piemontese, e quelli consueti, per un «convivio» di sapore e di cuore che è apparecchiato senza soluzione di continuità. Fra questi ultimi, Simone Zanotti Fragonara, giovane e già affermato produttore di occhiali artigianali e personalizzati, pezzi unici firmati da artisti come Vincenzo Marsiglia e dotati di preziosi dettagli. Senza dimenticare Carlo Poggio, designer all’opera sulla collezione di Gaetano Pesce per Zerodisegno, con i materiali e i colori più vari che esprimono al meglio la creatività e l’impegno, l’equilibrio e la passione.

Le stesse doti, in fondo, indispensabili per far nascere, prima nella mente, poi nella vigna, infine in cantina, il Gavi nobile, armonico ed elegante. Che da queste parti, ora si capisce perché, va a sposarsi perfettamente con l’Arte.

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