La sua biografa va in pensione

«Ho fatto la mia parte, ora passo la mano. Vorrei soltanto che la Chiesa annunciasse la beatificazione di Pio XII». Niente più libri in difesa di papa Pacelli? «No, no, anche se dopo aver sentito il rabbino Cohen, l’altro giorno all’uscita dal sinodo, la tentazione di andare io a intervistarlo e chiedergli ragione delle sue accuse contro Pacelli è forte». Suor Margherita Marchione - statunitense di origini italiane -, 86 anni, ha dedicato gran parte della sua vita a scrivere libri a difesa del Pontefice accusato di silenzio nei confronti dell’Olocausto (la sua ultima fatica è Pio XII la verità ti farà libero, prefato dal cardinale Bertone ed edito dalla Libreria Editrice Vaticana). La suora - docente emerita di letteratura italiana alla Fairleigh Dickinson University di Madison, laureata alla Columbia University con una tesi su Clemente Rebora, amica di Prezzolini, figlia di un emigrato salernitano approdato nel 1890 negli Stati Uniti - abita nel New Jersey.

«Oggi - dice - si parla tanto di Papa Pacelli, chi in bene chi in male. Ma quando ho pubblicato la mia prima ricerca il gesuita padre Graham che mi aveva aiutato nelle ricerche, mi disse: “Perché abbiamo aspettato cinquant’anni per parlare di queste cose?”».

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