Roma

«Subito le armi ai vigili urbani»

«Subito le armi ai vigili urbani»

Una brusca accelerata. Se sull’annosa vicenda della riqualificazione della polizia municipale il tavolo tecnico approntato dal Comune sembra lontano dal produrre risultati tangibili, ieri è stata Alleanza nazionale a dare una sterzata al dibattito presentando una proposta di delibera ad hoc. A illustrare la «proposta di iniziativa consiliare» - denominata «indirizzi riguardanti la Sicurezza Urbana» - è stato il consigliere comunale, Fabrizio Ghera, coaudivato dal capogruppo Marco Marsilio e dai colleghi Sergio Marchi e Dario Rossin (vicepresidente della commissione Sicurezza).
«Il documento - spiega Ghera - recepisce le istanze dei corpi sindacali e nei prossimi giorni sarà sottoposto al parere dei municipi. Il nostro auspicio è quello di portarlo in aula Giulio Cesare entro un mese». Fulcro della proposta, la possibilità di dotare i vigili urbani di arma da fuoco, con tutte le deroghe previste per legge (tra cui l’obiezione di coscienza) e disciplinata come si evince dal testo: regole per l’assegnazione, possesso dei requisiti psico-fisici, istituzione dell’armeria del corpo, addestramento. «Roma - continua il responsabile sicurezza della Federazione romana di An - è l’unica grande città d’Italia in cui la polizia locale non è armata, tranne che per i vigili urbani assunti tramite concorso fino al 1986. Inoltre chiediamo l’ampliamento degli organici del Corpo - dalle attuali 6.800 unità a 8.350 -, la stabilizzazione del personale precario assunto dal sindaco Veltroni dopo l’attribuzione dei poteri straordinari sulla mobilità, il rafforzamento del Gruppo sociale sicurezza urbana e dei Nuclei territoriali, cui vanno conferite funzioni di “Polizia di prossimità”». Il famoso vigile di quartiere. Altra questione scottante è quella dell’equipaggiamento, ritenuto ora insufficiente e che dovrebbe prevedere spray, giubbetti antitaglio e antiproiettile e distanziometri, «per cui l’ultimo bilancio comunale ha stanziato dei fondi - ricorda Ghera - inutilizzati perché manca la delibera attuativa».
«Spero - aggiunge Marchi - che il giorno della discussione Veltroni sia in Aula e dichiari che non vuole dare l’arma alla polizia locale, assumendosene tutte le responsabilità». «L’auspicio - spiega Rossin - è che la sinistra moderata non si faccia soggiogare per l’ennesima volta da quella radicale. Chiederemo l’appello nominale per sbugiardare chi vota no». Infine l’annuncio: «Se la commissione Sicurezza non si riunirà con presenza obbligatoria dell’Assessore Touadi, mi dimetterò perché non si può essere vicepresidente di una Commissione esautorata e fantasma». Chiusura affidata a Marsilio: «Il tavolo comunale è un inutile parlatoio dove la questione non si dirime mai.

La nostra iniziativa prova come An sia ormai matura per proporsi come forza di governo responsabile».

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