Firenze - Tre giorni a Ferragosto, la Fiorentina ha fatto vedere fin troppo. Dopo appena due minuti Gilardino ha preso un fallo quasi sulla riga di sinistra, a circa trenta metri da Vaniak, l'inglese Webb ha fischiato e Mutu ha sistemato il pallone. Tanta gente in area perché quasi tutti si aspettavano l'assist, invece il romeno ha calciato a giro, la palla è entrata svolazzando nei tredici metri e poi ha preso l'incrocio di destra, 1-0. Gol da terrorismo psicologico. Lo Slavia che si era preparato al supercatenaccio con una sola punta in avanti, si è visto beffare dal giocatore più atteso e temuto. Sono cose che lasciano il segno, i cechi non erano ancora entrati in campo, il solo Latka, lungo e legnoso in mezzo all'area, aveva svirgolato un paio di volte e altrettante era svettato di testa sempre senza una precisa meta. Il gol ha piegato in due la squadra che è uscita dalla metà campo solo alla mezz'ora, ma con molta discrezione e quasi chiedendo permesso.
La Fiorentina nel frattempo non ha fatto sfracelli, ma ha costantemente mantenuto il pallone, sfiorando anche il gol in un paio di occasioni e sfoderando una condizione mediocre ma perfino superiore allo Slavia già alla seconda di campionato. Comunque nessuno svarione, solo Dainelli attorno al 20' si è incartato in area, per fortuna non era la sua: il tentativo di semirovesciata su punizione di Vargas ha fatto sorridere perfino i cechi in tribuna.
L'idea che prende è di uno Slavia terrorizzato. Se facesse un pressing un po' più alto forse la sua partita potrebbe cambiare e allora può essere che Karel Jarolim abbia in mente qualcosa, l'1-0 è un risultato troppo pericoloso per portarselo a casa senza battere ciglio. Eppure è la Fiorentina ad andare ancora nell'area avversaria, Kuzmanovic fra i più attivi, calcia in porta dalla distanza e mette paura, poi a 4’ dal termine del primo tempo serve un assist splendido a Gilardino che questa volta fa un bel movimento e in rotazione colpisce di testa verso l'incrocio.
Lo Slavia continua a fare poco, il celebrato Svento anche quando ha la palla per osare, preferisce l'appoggio sicuro verso un compagno libero, gli altri modesti. La gente del Franchi applaude i suoi, incita Felipe Melo che quando gioca di prima sembra veramente un brasiliano, accoglie Gilardino come uno della vecchia guardia e lui, quando la mette di testa su fagiolata ceca in area, va sotto la Fiesole come un Batistuta ai tempi d'oro: era certamente al di là dei difensori ospiti sul traversone, forse però è stato rimesso in gioco da un tocco di un ceco. Brava e ordinata, la Fiorentina: il preliminare la premia anche se Prandelli chiederà prudenza. Ma perfino i numeri sono tutti dalla sua parte, nessun tiro dalle parti di Frey, nessun calcio d'angolo battuto dallo Slavia e nessuna variazione tattica dopo il primo e il secondo svantaggio. Mutu oltre al gol non ha fatto altro, ma se ogni volta ha questo rendimento stragiustifica tutto il melodramma scatenato attorno a lui questa estate.
Il gol è un capolavoro e ha dato anche un senso alla bizzarra risposta di Martin Vaniak, 38enne portiere dello Slavia, che quando gli hanno chiesto con quale spirito affrontava la trasferta di Firenze, ha risposto:
vado verso l'ignoto. Un poeta, salvato da Martin Atkinson, guardalinee opposto, che giudica buona la sua respinta su tiro di Mutu che forse ha varcato la linea. Ci starebbe anche il terzo gol, la Fiorentina lo farà a Praga.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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