Sudamericano ferito Presi due ragazzini

Sempre più cattivi e numerosi, sempre con la «lama» in tasca e ogni volta che si incontrano si aggrediscono senza nemmeno cercare un pretesto. Come il 9 maggio quando un salvadoregno venne ferito da una banda di connazionali, solo della pandillas avversaria. Ieri la mobile è venuta a capo anche di questo agguato e arrestato un paio di aggressori. Ma si tratta solo di una delle tante piccole scaramucce di questa infinita guerra tra latinos.
Un fenomeno arrivato con gli immigrati sudamericani e che in America è un incubo, con decine di migliaia di ragazzi pronti a scannarsi per una bandana o un tatuaggio che li indichi come «nemici». Con il tempo hanno costituito delle associazioni strutturate e ramificate in grado di gestire traffici di droga, armi ed esseri umani.
A Milano il fenomeno è ancora piuttosto contenuto, si calcola che ai vari gruppi aderiscano poche centinaia di adolescenti che non vanno oltre le rapine e aggressioni, e sempre a connazionali. Come appunto l’agguato del 9 maggio all’angolo tra via Pascoli e viale Romagna, non lontano dalla discoteca Marisse, frequentata solo da sudamericani. Qui, verso le 22.30 un gruppo di 6/7 ragazzi salvadoregni aggredì un connazionale di 28 anni. Trafitto da numerose coltellate, venne operato alla clinica Città studi dove i chirurghi gli asportarono venti centimetri di intestino.
Le indagini hanno accertato che gli aggressori facevano parte dei Mara Salvatrucha 13 e il ferito alla banda nata da una loro costola che porta invece il numero 18. Sono Walter Montoja Landaverde di 19 anni ed Ever Estis Martinez Lopez di 20 anni, entrambi arrestati nelle scorse ore dalla mobile.


Il fenomeno tuttavia appare in lenta e continua crescita, con alleanze che si fanno e disfano nel giro di settimane. Gli Ms 13 in questo momento stanno con i Chicago mentre i 18 con i New York, vale a dire le due bande nate dallo scioglimento del gruppo storico dei Latin Kings di origine ecuadoriana.

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