«Suez-Gdf? No grazie è meglio Suez-Enel»

Il 3 ottobre il voto sulla privatizzazione di Gaz de France

da Milano

Fusione Suez-Gaz de France? No grazie. Piuttosto mettiamo assieme Edf e Gdf, vale a dire i due grandi attori francesi dell’elettricità e del gas. E se questo non si può fare, c’è sempre la possibilità di riscoprire l’Enel. A dirlo sono proprio i francesi. Tra le alternative alla fusione tra Suez e Gaz de France, il settimanale francese Le Nouvel Economiste, insieme al matrimonio tra Edf e Gdf, ne include infatti anche un altro, quello tra Suez ed Enel. Il settimanale riporta l'analisi di un economista dell'università di Tolosa, François Morin, per sottolineare che «l’Enel è interessata solo ad alcuni attivi di Suez nell'elettricità di origine nucleare». Una soluzione questa che è «buona per l'Europa, ma non per l'integrità di un simbolo della storia industriale francese». Di qui l'opposizione del governo di Parigi che «si basa sul patriottismo economico e che porta a preferire progetti meno razionali sul piano economico». Coerente sul piano economico ed accettabile a Bruxelles sarebbe la fusione Edf-Gdf, secondo lo stesso economista, che va anche oltre: «Le reti del gas e dell'elettricità potrebbero aggiungersi le une alle altre senza problemi in termini di concorrenza. Non è invece il caso di Suez-Gdf che accumulano posizioni monopolistiche insostenibili nel gas, in particolare in Belgio».


Intanto però il contestato progetto di legge sulla privatizzazione di Gdf sarà votato dal Parlamento francese il 3 ottobre. La data è stata fissata ieri dopo che i presidenti dei gruppi parlamentari hanno raggiunto un accordo che permette un'accelerazione del dibattito.

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