Sui Pacs è crisi in IV municipio: Ds, Margherita e Udeur divisi

Sui Pacs manca ancora una legge nazionale, ma nei municipi governati dalla sinistra le iniziative per creare un registro delle unioni civili sono sempre più numerose. E provocano crisi all’interno della maggioranza. Dopo il X municipio che, già nel 2005, ha dato il via libera al registro delle unioni civili a cui attualmente sono iscritte 15 coppie e dopo l’approvazione a fine gennaio di un ordine del giorno sullo stesso tema in VI, è ora il turno del IV. Parlamentino che oggi avrebbe dovuto votare una delibera (poi ritorata in extremis) che prevedeva di «istituire un elenco delle unioni civili presso un apposito ufficio». Collegato a quel documento, un regolamento municipale che in 6 articoli disciplina la materia, «assicurando agli interessati l’accesso ai procedimenti, ai benefici e alle opportunità amministrative di ogni natura, alle medesime condizioni riconosciute dall’ordinamento delle coppie sposate e assimilate, nell’ambito delle norme fissate dalla legislazione nazionale». L’articolo 2 specifica che «per unione civile si intende il rapporto fra due persone maggiorenni, di sesso diverso o dello stesso sesso, legate da vincoli affettivi, di solidarietà o assistenziali, stabilmente conviventi». Non viene puntualizzato il tempo di convivenza necessario per poter accedere al registro, questione, che, nei giorni passati, è stato oggetto di molte polemiche a livello nazionale. Una delibera a cui si dichiara «estremamente contrario» il capogruppo municipale dell’Udeur, Fabio De Angelis, perché «la sua approvazione porterebbe a una disgregazione dei valori della famiglia». Spiega Fabio Dionisi, consigliere Dl in IV municipio: «Vogliamo un documento formulato meglio e più condiviso». Di parere contrario i Ds, che avrebbero spinto in tutti i modi per mettere all’ordine dei lavori la delibera.

Per Antonello Aurigemma, consigliere comunale di Fi, che conosce molto bene il IV municipio perché nella passata consigliatura lì ha svolto il ruolo di capogruppo di partito, dice che «non ha senso approvare oggi un registro delle unioni civili, mentre è in corso la discussione al governo. Ma evidentemente c’è una forte spinta di qualcuno della maggioranza per arrivare all’approvazione del documento».

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