Suicida l’ultimogenito dello Scià

Ancora una tragedia nella famiglia Pahlavi. Alireza, figlio minore dello scià di Persia Mohammad Rezi Pahlavi si è suicidato negli Usa, dove viveva. Lo annuncia il fratello Reza sul proprio sito web. «Come milioni di giovani iraniani, Alireza era profondamente turbato dai mali che affliggono la sua amata terra, così come dal peso di aver perso un padre e una sorella in giovane età», recita il comunicato di Reza. Non è la prima volta che la famiglia vive un lutto. Leyla Pahlavi, figlia dello scià e sorella dei due venne trovata morta a l’11 giugno 2001 a Parigi, dopo «una lunga depressione»: i media raccontarono che la donna, 31 anni, aveva abusato di farmaci che ne avevano causato la morte, pur senza parlare esplicitamente di suicidio.
Alireza, «ha combattuto per anni per superare il suo dolore, ma alla fine ha ceduto, e la notte del 4 gennaio si è tolto la vita nella sua casa a Boston», si legge sempre nel comunicato di Reza. Alireza Pahlavi, nato nel 1966, era il secondo erede ad un trono che non esiste più e che spetterebbe al principe ereditario Reza Pahlavi, cinquantenne. Non era sposato e la sua passione erano la storia del suo Paese e la filologia. Suo padre lo Scià è morto di cancro in esilio al Cairo nel 1980, un anno dopo aver dovuto lasciare il potere e il Paese.

Per protestare contro la sua ammissione in un ospedale americano, nel novembre 1979 seguaci di Khomeini occuparono l'ambasciata Usa a Teheran, prendendo il personale in ostaggio: un atto che portò a un lungo braccio di ferro con gli Stati Uniti e alla rottura delle relazioni diplomatiche tra Washington e Teheran.

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