Pierluigi Bonora
nostro inviato a Orbassano (Torino)
«Se licenzieremo nel caso non si trovasse una soluzione al problema degli esuberi? È un discorso che sarà affrontato con i sindacati nel momento in cui non si raggiungesse un accordo con il governo. Il problema esiste ed è necessario risolverlo. I nostri tecnici stanno discutendo della questione al tavolo tecnico aperto al ministero del Welfare. Speriamo di trovare un punto d'incontro prima di Natale». Così lamministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, rientrato a Torino dopo il vertice di lunedì con il ministro Maroni.
«Il nostro auspicio - ha aggiunto - è arrivare a una soluzione che vada bene a noi, al governo e ai sindacati».
Lasciato al tavolo della trattativa Paolo Rebaudengo, responsabile delle relazioni industriali del Lingotto, Marchionne ieri ha dedicato parte della giornata ai programmi di sviluppo del Centro ricerche Fiat. A visitare la struttura di Orbassano, dove vengono progettati i prototipi dei futuri modelli del gruppo torinese, è stato il ministro della Ricerca, Letizia Moratti, accompagnata nel breve tour anche dal presidente Montezemolo. Alla Moratti, nominata per loccasione Ricercatrice ad honorem del Crf, i responsabili della Fiat hanno ricordato come il gruppo abbia voltato pagina anche nel campo degli investimenti destinati allinnovazione.
«Lo scorso anno - ha detto in proposito Gian Carlo Michellone, amministratore delegato del Centro ricerche - la Fiat si è collocata al primo posto tra le imprese italiane nellelenco dei principali investitori. I 1.810 milioni stanziati a livello di gruppo, pari al 4% dei ricavi netti, rappresentano il 22,8% della spesa totale in ricerca e sviluppo delle aziende del nostro Paese».
Inoltre, quasi la metà del totale delle risorse (990 milioni, 4,8% del fatturato) è stata spesa da Fiat Auto a sostegno del lancio dei nuovi modelli. Michellone ha anche ricordato come la percentuale degli investimenti in ricerca e sviluppo sul giro daffari di Fiat Auto (4,8%), superi in questo momento i dati di colossi quali Volkswagen (4,3%), Gm (4,1%) e DaimlerChrysler (4%). E per il prossimo quadriennio il gruppo torinese ha già messo in previsione altri 7.
«Il piano investimenti 2005-2008 - ha ribadito Marchionne - vede un impegno complessivo di 17,7 miliardi, di cui 9,5 riguarderanno la divisione Auto e, tra questi, 3,5 miliardi spetteranno alle attività di ricerca».
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