Salvo Mazzolini
da Berlino
Fra poco più di un mese è Natale e per molti tedeschi potrebbe essere l'ultimo Natale accompagnato dalla rituale distribuzione della tredicesima mensilità. Una tradizione interrotta solo nei primi anni del dopoguerra ma subito ripristinata appena comparvero le prime avvisaglie del miracolo economico. E che ora, sull'onda della crisi che ha colpito la prima economia d'Europa, rischia di essere di nuovo sospesa per alcuni e fortemente ridimensionata per altri.
Il piano di austerità che la grande coalizione si prepara a varare prevede infatti, tra le tante misure di risparmio, un taglio del 50% alle tredicesime dei pubblici dipendenti e degli statali in pensione e la soppressione totale della mensilità supplementare natalizia per chi è impegnato nel servizio di leva, militare o civile. Tagli e soppressione dovrebbero entrare in vigore l'anno prossimo. Una misura amara e dolorosa ma non del tutto imprevista. Nei giorni scorsi Angela Merkel, che domani riceverà dal Bundestag l'incarico di formare il nuovo governo, aveva annunciato, senza giri di parole, che i prossimi saranno anni di sacrifici «perché solo così sarà possibile risanare i conti pubblici e rilanciare l'economia tedesca».
L'intesa raggiunta tra i due partiti che formeranno la grande coalizione, Cdu e Spd, prevede, infatti, un inasprimento fiscale (aumento dell'Iva dal 16 al 19% più aumento dell'aliquota sui redditi alti dal 42 al 45%)), meno benefici sociali e un forte ridimensionamento del peso dell'apparato statale (in sostanza riduzione degli organici e retribuzioni più leggere). Il taglio alle tredicesime rientra nei provvedimenti per rendere la pubblica amministrazione meno costosa. A dare la notizia è il Bild am Sonntag, l'edizione domenicale del Bild Zeitung, che è entrato in possesso del documento elaborato dalla Merkel e dal suo futuro ministro delle Finanze, il socialdemocratico Peer Steinbrück, per ridurre il costo dei pubblici dipendenti che attualmente ammonta a circa 15 miliardi di euro l'anno. Secondo il documento la futura tredicesima non dovrà superare, per gli statali in servizio, il 32,50% dello stipendio e per gli statali a riposo il 30% della pensione. Un taglio che corrisponde al dimezzamento secco della tredicesima attuale e che dovrebbe permettere alle casse dello Stato di risparmiare oltre 300 milioni di euro l'anno più altri 160 milioni derivanti dalla soppressione totale della tredicesima, come si diceva, per i giovani impegnati nel servizio di leva o in attività assistenziali varie al posto del servizio di leva.
Il provvedimento riguarderebbe tutti coloro che lavorano per lo Stato: anche la stessa Merkel che quest'anno a Natale, se sarà confermata Cancelliere, riceverà una tredicesima di 10.771 euro che l'anno prossimo diventeranno 5.385. Per i suoi ministri invece la tredicesima passerà dagli attuali 8.630 euro a 3.244. Ma il taglio alla mensilità natalizia (che in Germania è sempre stata inferiore allo stipendio mensile) è solo la misura più vistosa, per il suo significato simbolico, di un piano più generale di austerità statale il cui obbiettivo non è solo quello di ridurre il buco da capogiro ereditato dalla coalizione rossoverde ma anche di ristrutturare la spesa pubblica in modo da potere dirottare più risorse verso i settori competitivi quali l'innovazione tecnologica, la ricerca e la formazione professionale.
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