«Il suo fluido è magnetico»

Scrittrice, traduttrice, gattofila professionista. Marina Alberghini presiede l’Accademia dei Gatti Magici a Fiesole (Fi): un raduno di artisti e intellettuali che condividono la passione per il micio. È autrice del libro Gatti di potere. I gatti consiglieri dei Grandi della Terra (Mursia 2012).
Robespierre, Lenin, Roosevelt. Chi sono i padroni dei gatti più di spicco, oggi?
«Veltroni ha un gatto, e così Damiano (del PD). Poi Silvio Berlusconi. Vittorio Feltri ne aveva uno, Ciccio, col quale addirittura dormiva…».
Cos’è che fa del gatto un animale tanto magnetico?
«Prima di tutto, non è un animale. È un essere capace di decisione, come un essere umano. Gli altri animali sono sempre guidati dal fattore istintuale. Se il micio non è trattato alla pari dall’uomo, invece, se ne va».
C’è un confine tra amore e nevrosi, nel legame con un animale?
«Non parlerei mai di nevrosi. Solo di amore. Certo, quando si arriva a vestire cani e gatti, quando li si idolatra religiosamente, il problema è della persona…».
Qual è l’episodio più illuminante della gattofilia?
«Riguarda Churchill, che scrisse i suoi tre discorsi più importanti accanto al suo gatto Nelson, che lo seguiva in Parlamento e si chiamava come il grande ammiraglio. La sua segretaria raccontò che un giorno, un altro suo micio (lo aveva chiamato “Cat”) era fuggito da lui per un malinteso, e il Presidente ne fu sconvolto. Arrivò ad affiggere un cartello fuori dalla porta: “Torna, Cat. Tutto è perdonato”. La cosa molto strana è che il gatto tornò».
Cosa pensa di chi lascia patrimoni milionari al proprio micio?
«Dipende da quanto il gatto ci ha dato. Un uomo come Hemingway - tutto fuorché animalista - adorava i gatti. Ne aveva 23. Quando tornò da un viaggio e scoprì che la moglie li aveva fatti castrare, chiese subito la separazione. Io non vedo niente di strano nel lasciare tutto a un animale.

Se un animale dà più di quanto danno gli uomini, cosa c’è di sbagliato?»
Qual è stato il suo «gatto magico»?
«Ci sono gatti che ti cambiano la vita: come diceva Rilke, “la vita con un gatto ripaga”. E la mia fu Happy, una trovatella che salvai da Gressoney. Se non fosse stato per lei, non avrei mai iniziato a scrivere».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica