Super Ivan «Adesso mi sono rialzato. E ringrazio Nibali»

Ivan Basso torna in maglia rosa dopo quattro anni. Però non ha molta voglia di parlare di quello che è stato, quanto di quello che sarà. «Il passato è passato. Sapete tutti cosa mi è successo. La cosa più bella è come mi sono rialzato e mi sono messo il numero sulle spalle. Ma ora la mia testa è proiettata al Gavia. Il Giro non è assolutamente finito, anzi». Il Giro non è finito, ma incomincia dai ringraziamenti. «Abbiamo vissuto una giornata fantastica per la quale devo ringraziare la squadra. Sul Mortirolo avrei potuto anche staccare Nibali e Scarponi ma non sarebbe stata una scelta intelligente. Sono stato ripagato da loro nella salita verso l’Aprica, quando il loro aiuto è stato preziosissimo».
Gli chiedono se questo è il giorno più bello della sua vita, lui ci pensa un attimo e dice: «Una cosa è certa: è un momento splendido della mia carriera». Resta il Gavia, che ci dovrebbe essere, nonostante i problemi meteorologici.

«È una tappa tosta, ma non dite che ho la sindrome della discesa, perché si arriva su al Tonale e io in questo Giro ho sempre dormito bene. Le discese per me non sono assolutamente un incubo. Come correremo? Con lo stesso atteggiamento dell’Aprica, da squadra unita, da gruppo forte».

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