Filippo Inzaghi - chi se non lui? - riaccende le luci della Champions nello stadio dove il Milan rimase al buio, in tutti i sensi, 18o anni prima, a Marsiglia. Il suo talento immenso, di bomber purissimo, dalla striscia unica e irraggiungibile, viene smerigliato nella serata più complicata e forse anche decisiva della stagione rossonera appena cominciata. I suoi due squilli di tromba segnalano all'Europa che il Milan è ancora vivo e vegeto, dopo quel disastroso derby e il deprimente viaggio a Livorno. Certo, avere Inzaghi invece che l'acerbo Huntelaar fa la differenza, ma è nel complesso tutto il Milan a rialzare la test . Autorevole e autoritario il Milan del primo tempo, capace di fare gioco, prima di colpire al cuore Mandanda con la stoccata di Pippo.
Se aggredito, se messo sotto fisicamente, i berlusconiani mostrano il volto meno esaltante: soffrono e patiscono, subendo la rimonta di Heinze prima di sciogliersi in un finale avvincente grazie a uno di quei lampi che possono riportare la luce anche in una notte di tormenti e di diluvio, come ieri sera a Marsiglia. La giocata di Pirlo, rifinita da quel diavolaccio di Seedorf, due tocchi, due assist divini, viene trasformata in una folgore da Inzaghi, eroe della serata.SuperPippo scatenato riaccende la luce rossonera
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