Svegliatemi: non è la mia Roma

Vi prego svegliatemi! Ditemi che è un incubo, che questa non è la «mia» Roma, che è tutto un incredibile, tremendo scherzo. Ditemi che il volto teso e triste di Spalletti è figlio di una notte insonne e non dell'ennesimo, tragicomico scivolone giallorosso. Eppure è tutto vero... No, ragazzi così non va. È una Roma molle, spaesata, irriconoscibile. L'involuzione è da colpo al cuore: da campioni d'Italia per più di un'ora a personaggi in cerca d'autore e dignità. Il tutto in soli cinque mesi. Ormai, la truppa giallorossa è precipitata nelle paludi della bassa classifica e ora rischia grosso. Non ha la forza di reagire, il giocattolo si è rotto e gli ingranaggi non girano più. A Udine è andato in scena l'ennesimo capitolo della sfortunata saga e proprio al Friuli, ironia della sorte, Di Natale e compagni hanno giocato un brutto scherzo al loro ex allenatore. Un mix da brivido: un'inconsistente Roma, un'ambiziosa Udinese e un colpevole Rossomando, che in condominio con Saccani segnala un rigore inesistente ai ragazzi di casa per poi fischiarne un altro pro-Roma, con l'intento di mettersi a posto la coscienza.

E pensare che avevamo cominciato la stagione con lo sguardo fisso verso la finale di Champions di Roma e i grandi risultati in campionato. I numeri sono impietosi. Ora è crisi vera ed è tempo di svolte, prese di posizione, scelte drastiche. I tifosi esigono rispetto e sono pronti a contestare. Spalletti e la Sensi sono avvisati. Si attendono verifiche.

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