La Svizzera vuol consegnare Roman Polanski alla giustizia Usa

New York. La Svizzera adesso è intenzionata ad estradare negli Stati Uniti Roman Polanski, 76 anni, accusato dello stupro di una tredicenne avvenuto oltre trent’anni fa. Il regista franco-polacco potrebbe accettare di sua spontanea volontà di essere trasferito in tempi brevi per un nuovo processo in Usa, in modo da evitare lungaggini amministrative.
Secondo il «Los Angeles Times» online, già all’inizio del mese scorso le autorità svizzere avevano segnalato a fonti ufficiali americane che sarebbe stato molto difficile per Polanski, attualmente in carcere in Svizzera, evitare l’estradizione. Almeno questo è quanto si deduce da una email inviata dalla autorità giudiziarie svizzere a quelle americane il 5 ottobre scorso e resa pubblica in queste ore dai responsabili giudiziari della contea di Los Angeles, in California, sotto la cui giurisdizione si era svolto il processo per stupro a Santa Monica.
Che Polanski sarà presto negli Usa, lo ipotizza anche il suo avvocato francese Georges Kiejman (ex ministro ed ex legale dell’ex presidente francese François Mitterrand). Alla radio Europe 1, Kiejman ha detto che «non è totalmente impossibile che Roman Polanski scelga di andare a spiegarsi negli Stati Uniti dove non mancano argomentazioni in suo favore», se gli svizzeri continueranno a rifiutargli la libertà provvisoria.
Secondo l’Associated Press, infine, sono state le autorità svizzere ad informare gli Stati Uniti dell’imminente arrivo del regista a Zurigo alla fine del mese scorso: Berna voleva sapere se gli Usa avevano l’intenzione di arrestarlo.
Com’è noto la risposta delle autorità di Los Angeles è stata positiva.

L’unica domanda che ci si pone ancora è perché la procedura è scattata il mese scorso e non prima, dato che Polanski, che possiede uno chalet a Gstaad, andava regolarmente in Svizzera. La autorità elvetiche sostengono di avere agito nel totale rispetto della legge.

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