Paolo Scotti
da Roma
Gianni Morandi entra in un ristorante con un'amica. Appena seduti ad un tavolo, i due cominciano a litigare. Davanti a tutti Morandi alza la voce, fa una piazzata. Finché di colpo, urlando come un ossesso, afferra l'amica per il collo e comincia a strozzarla. A voi che effetto farebbe, una simile alzata di testa dell'«eterno ragazzo della canzone italiana»? Probabilmente lo stesso che ha fatto agli avventori di un ristorante di Forlì davanti ai quali, qualche mese fa, il popolarissimo Gianni s'è esibito nel suddetto modo. «Erano stupefatti. Ma è quello che volevo» ride lui, coll'aria del bravo ragazzo che finalmente s'è sfogato. E non è finita. In altre «panic camera» (versione cinica delle troppo morbide candid) il «bravo ragazzo» interrompe un matrimonio dichiarando che la sposa è incinta di quattro mesi, e che il responsabile è lui. Poi invita il cantante Pupo in una camera d'albergo con due ragazze russe, le aggredisce e quelle picchiano entrambi... E così stupefacendo. «Non posso continuare ad essere l'eterno ragazzo della canzone italiana per tutta la vita - spiega -. Ho superato i 60, l'età in cui si comincia a pensare diversamente. Insomma: volevo mettermi in gioco. E anche prendermi un po' in giro». Forse memore delle famose mutande con le quali apparve nel suo ultimo show («l'unico episodio che il pubblico ricorda di quello show; eppure ne facemmo, di cose belle») rischia qualcosa ma dimostra coraggio, il Gianni adorato da nonne, zie e nipoti del Belpaese, prestandosi a ironizzare così sulla sua (stagionata) fama di fidanzato d'Italia. «Volevo uno show diverso, che prendesse tutti in contropiede». E spiazzerà certo qualcuno Non facciamoci prendere dal panico, il varietà - in onda da giovedì su Raiuno - col quale Gianni torna in tv dopo quattro anni. Per il titolo, innanzitutto: «col quale volevo passare un messaggio realistico, dato quel che vediamo ogni giorno nei tg, ma anche positivo». Poi per le suddette «panic camera», girate fra Pesaro, Ravenna e Forlì, sempre proponendo un Morandi inedito mascalzone. Infine per il cast, che all'ex golden boy affiancherà due comprimari quantomeno anomali: l'attore italoamericano Paul Sorvino (padre di Mira, interprete in film di Scorsese, Stone, Beatty) che qui sarà un appassionato dell'immagine tradizionale di Gianni, impegnato a convincerlo a tornarvi, ed Esther Ortega, attrice spagnola nei panni della soubrette lanciata, invece, verso il futuro. «Quanto a me, per la prima volta canterò molti brani non miei, firmati Fossati, Gaber, De Andrè, e mi esibirò in specialissimi duetti impossibili. Grazie al computer, infatti, materializzeremo in sala grandi come Battisti, Modugno, Gaber, Buscaglione, assieme ai quali io duetterò dal vivo». E le canzoni di Gianni Morandi? «Proporrò anche quelle. Ma in maniera del tutto diversa: assieme a un coro di 160 elementi, che coinvolgendo anche il pubblico in sala si esibirà in colossali coreografie». E a proposito di pubblico, sarà quello di tutta Italia, a seguire Non facciamoci prendere dal panico. Prodotto dalla Ballandi Enterteinment, infatti, lo show sarà itinerante. «Perché? Ma perché in un artista abituato alle tournée, trovarsi ogni volta davanti a un pubblico enorme, e ogni volta diverso, rinnova l'entusiasmo». E la concorrenza? «Inserirsi in questo palinsesto non è facile», considera Morandi. E un po' scherzando (e un po' no) con Fabrizio Del Noce: «Non è che venerdì mi telefoni per dirmi che lo show è sospeso, eh?». Ma il direttore di Raiuno è tranquillo: «Sono gli altri, che devono temerci. Siamo forti, mi aspetto un ascolto dal 25 in su». Ultima curiosità: memore della criticatissima ospitata di D'Alema, anche stavolta Morandi vorrebbe dei politici: «Abbiamo invitato sia Prodi sia Berlusconi» rivela. «Ma accoglieremo l'uno solo se verrà anche l'altro.
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