Milano - Quando sabato scorso quei giovani calciatori hanno visto un elicottero scendere morbido sul loro campo sportivo, hanno pensato che Comune e Asl avessero finalmente trovato una piazzola per l’elisoccorso, che all’isola d’Elba ancora non c’è. Invece l’allenamento estivo degli allievi dell’Audace era stato sospeso per consentire l’atterraggio del sottosegretario alla Cultura, Andrea Marcucci.
L’esponente della Margherita, in visita ufficiale, è sbarcato in un campo indisponibile al 118. In caso di malore o incidente, secondo il comandante locale dei Vigili del Fuoco, Marco Gulinelli, i pazienti devono infatti sobbarcarsi quaranta minuti di strada in ambulanza per arrivare fino all’aeroporto di Marina di Campo. L’ultimo - una settimana fa - è stato un bambino di 9 anni salvato in mare. Per fortuna il piccolo ce l’ha fatta, ma altri pazienti sono morti prima di arrivare, e ogni volta le polemiche sono riesplose. L’elisoccorso è vitale per i casi che il piccolo ospedale isolano non può affrontare: infarti, ustioni, gravi traumi e patologie neonatali. Le emergenze sono dirottate a Pisa o Firenze. Negli ultimi sette anni si è parlato di almeno cinque diversi siti per la piazzola. Un gioco dell’oca finito esattamente alla casella di partenza: il tetto dell’ospedale. Nel frattempo chi aveva bisogno di cure urgenti (una quarantina di casi l’anno) veniva trasportato in un campo da rugby alle porte della città. All’inizio dell’estate la situazione peggiora. Iniziano i lavori alla pista di atletica, nessuno si preoccupa di preparare in anticipo un’alternativa per il 118, costretto a utilizzare il piccolo aeroporto di Marina di Campo: quindici chilometri di tornanti, tra locali notturni e villaggi tagliati in due.
Marcucci è il rampollo di una famiglia di industriali toscani. Nel ’93, a 27 anni, è stato vicecapogruppo alla Camera del Pli. Rutelli lo ha portato con sé nella Margherita e al ministero. Lui sabato lo ha seguito all’Elba, dove il vicepremier ha promesso finanziamenti per i musei napoleonici, e la sera ha accompagnato la moglie, Barbara Palombelli, a ritirare il premio giornalistico Arcipelago Toscano. La vicenda ha fatto infuriare tutti: «Napoleone è morto da duecento anni, noi siamo ancora vivi - ha commentato amaro Riccardo Nurra, consigliere comunale -, forse Marcucci e Rutelli dovrebbero tenersi il milione di fondi per le celebrazioni napoleoniche e lasciarci da parte 300 milioni per una piazzola». Nurra ha sollevato il problema con il collega Adalberto Bertucci, fino al 2004 assessore di An: «Ero passato a vedere se era ricresciuta l’erbetta, sono rimasto sconcertato». Il comandante Gulinelli si trattiene a stento: «È meglio che non commenti, la divisa non lo consente, ma ognuno può trarre le sue conclusioni, compresi i genitori del piccolo che rischiava di annegare». Il vicepresidente del Consiglio regionale, Paolo Bartolozzi, di Forza Italia, ha presentato un’interrogazione urgente all’assessore toscano alla Salute, Enrico Rossi. «Perché due pesi e due misure?», chiede il capogruppo regionale dell’Udc, Marco Carraresi. «È vergognoso - rincara la collega livornese di An, Marcella Amadio -, tutti sono uguali ma qualcuno è più uguale degli altri».
Il suo portavoce assicura che «Marcucci non aveva idea del problema, anzi è disponibile a dare una mano».
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